IA, una call to action per l’Italia

Presentato a Milano da Anitec-Assinform il White Paper “L’IA in azione”, sulla crescente importanza del mercato delle soluzioni IA in Italia.

Banche e telecomunicazioni guidano la sperimentazione dell’IA, entrambi con un volume di mercato oltre gli 80 milioni di euro e un tasso di crescita superiore al 30%. Altri settori come sanità, manifattura e assicurazioni mostrano tassi di crescita significativi e volumi di mercato tra i 30 e i 50 milioni di euro.

Sono solo alcuni dei dati che emergono dal White Paper “L’IA in azione”, presentato a Milano lo scorso 31 ottobre 2023 da Anitec-Assinform, l’Associazione Italiana per l’ICT (Information & Communication Technology) aderente a Confindustria, nel corso dell’evento “#IArevolution: l’intelligenza artificiale per un’impresa più competitiva e sostenibile”.

I dati nel White Paper

Le stime presentate nel White Paper evidenziano una crescente importanza del mercato delle soluzioni di IA in Italia. Secondo il Rapporto “Il Digitale in Italia 2023 vol.1”, il mercato italiano dell’IA ha raggiunto 435 milioni di euro nel 2022, con una crescita del +32% rispetto al 2021. Per il 2023, si prospetta un valore di 570 milioni di euro, con una crescita stimata del +31% sull’anno precedente. Tra il 2020 e il 2023, il mercato ha più raddoppiato il suo valore, registrando un aumento del +128%. Nei prossimi anni, il mercato dell’IA è previsto proseguire su questa traiettoria di crescita, con un tasso di crescita annuo medio del +28,9% fino al 2026, raggiungendo un volume di 1,2 miliardi di euro.

Nonostante la notevole crescita, il mercato italiano dell’IA presenta ancora un volume complessivo limitato. La diffusione dell’IA tra le aziende italiane, in particolare nel segmento delle PMI, è ancora ridotta: secondo dati Istat del 2021, solo il 6,2% delle aziende italiane con almeno 10 addetti ha integrato soluzioni basate sull’IA, con una netta prevalenza delle grandi (24,3%), mentre la percentuale scende al 5,4% per le piccole imprese tra 10 e 49 addetti.

Banking, telecomunicazioni e media sono i settori economici che guidano la sperimentazione dell’IA, con entrambi i settori che evidenziano un volume di mercato oltre gli 80 milioni di euro e un tasso di crescita superiore al 30%. Altri settori, come la sanità, la manifattura e le assicurazioni, mostrano tassi di crescita significativi, con volumi di mercato che oscillano tra i 30 e i 50 milioni di euro.

Una panoramica dell’ecosistema IA

Oltre ai dati, il White Paper “L’IA in azione” offre una panoramica completa dell’ecosistema dell’IA. Il documento è diviso in 4 parti: si parte dall’evoluzione del contesto tecnologico, indicando strumenti e tecnologie per raccogliere valorizzare i dati e, passando per l’approfondimento sul mercato dell’IA italiano, si completa con use cases e scenari di applicazione sui verticali.

L’analisi di Anitec-Assinform non si concentra solo sugli aspetti tecnologici e di mercato dell’IA, ma anche sulla sua integrazione e impatto nel tessuto imprenditoriale italiano. L’IA ha la capacità di influenzare ogni settore e fase del business.

Questa lacuna nell’adozione può essere attribuita a una serie di fattori, tra cui la mancanza di consapevolezza delle potenzialità dell’IA, la percezione che sia una tecnologia troppo complessa o inaccessibile, una formazione accademica spesso troppo teorica e poco orientata alle esigenze concrete delle imprese. Tuttavia, è rilevante sottolineare come l’ecosistema delle start-up italiane stia dimostrando un crescente interesse e capacità nello sviluppo di soluzioni innovative basate sull’IA.

Infine, il documento pone l’accento sulla necessità di un approccio strategico all’adozione dell’IA, sottolineando l’importanza della formazione – sia tecnica che manageriale – e della regolamentazione. L’Europa, e in particolare l’Italia, sono chiamate a giocare un ruolo chiave, garantendo un quadro normativo equilibrato che favorisca l’innovazione senza trascurare le questioni etiche e di sicurezza.

Le prospettive

Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, ha così commentato: « L’IA è già qui e sempre di più entrerà nelle nostre aziende. Non dobbiamo temerla, ma cogliere ogni opportunità che ci potrà offrire per migliorare produttività e competitività, nonché per creare lavori di qualità ai nostri giovani. Sta innovando tutti i settori e può garantire la competitività delle imprese italiane nel prossimo futuro. Oggi dobbiamo però far sì che la sua adozione diffusa diventi un obiettivo chiave per l’Italia. Con il nostro White Paper abbiamo voluto fornire un quadro delle applicazioni e degli sviluppi di questo abilitatore digitale, ma è necessario che si definisca una strategia forte per far sì che idee e potenzialità si trasformino in investimenti. Sviluppo del capitale di conoscenza e competenze digitali, risorse e strumenti di sostegno all’innovazione, regole semplici ed equilibrate: sono questi i tre principali ingredienti per far sì che l’Italia benefici al massimo dell’utilizzo di questa tecnologia».

Gay ha inoltre aggiunto: «L’avvio del Centro nazionale sull’IA di Torino annunciato dal Ministro Urso è un tassello chiave in questa strategia, per accompagnare le imprese lungo i due binari delle trasformazioni digitale sostenibile. Così come l’AI Act avrà un ruolo chiave per indirizzare gli investimenti in questo settore: dobbiamo creare un ambiente in cui l’innovazione possa prosperare senza trascurare le questioni etiche e di sicurezza. Come Associazione abbiamo attivato da tempo molte iniziative per sensibilizzare le imprese sulle opportunità offerte dall’IA, ad esempio insieme alla Piccola di Confindustria stiamo realizzando un roadshow che in 2 anni toccherà tutte le regioni italiane. Siamo pronti a lavorare con le Istituzioni per accompagnare questa trasformazione e per garantire un futuro migliore per le nostre imprese e il nostro Paese».

Il White Paper è scaricabile a questo link.

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a cura di Redazione