Riciclo imballaggi: la congiuntura economica chiama un aumento del contributo

Dal 1° aprile 2024 aumentano i contributi ambientali per alluminio, carta e plastica, riduzione per la bioplastica. E’ il senso di un accordo tra Conai, Cial, Comieco e Corepla.

Conai, Cial, Comieco e Corepla hanno approvato la richiesta di aumento del contributo ambientale o CAC (Contributo Ambientale Conai) per gli imballaggi in alluminio, carta e plastica al fine di assicurare il servizio di raccolta differenziata, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio.

Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi), a seguito di una serie di rialzi dei costi legati alla raccolta dei rifiuti di imballaggio, in un quadro di generale inflazione, e alla contestuale riduzione dei ricavi della vendita di imballaggi post-consumo segnalati dai consorzi Cial (Consorzio nazionale Imballaggi in Alluminio), Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica) e Corepla (Consorzio per il riciclo e il Recupero degli imballaggi in Plastica), ha valutato lo scenario delle relative filiere di riciclo – peggiorato oltre le attese – e ha constatato la riduzione delle riserve patrimoniali dei tre consorzi.

Nell’attuale congiuntura economica gli aumenti sono stati varati tempestivamente al fine di contenerli il più possibile e di distribuirli, a partire dal 1° aprile 2024, nel resto dell’anno.

Contestualmente, grazie al consolidamento della fase di start-up del consorzio Biorepack, d’intesa con quest’ultimo Conai ha deciso una riduzione del contributo ambientale per gli imballaggi in bioplastica compostabile.

Nel corso del 2024 Conai monitorerà periodicamente l’evoluzione dei principali fattori di difficile previsione ma che possono incidere sugli equilibri economico-finanziari dei consorzi.

Resta inoltre confermata dal 1° gennaio 2024 la riduzione del CAC per gli imballaggi in legno da 8 euro/t a 7 euro/t, già annunciata la scorsa estate 2023.

Gli imballaggi in alluminio

Il contributo per gli imballaggi in alluminio passerà da 7 euro/t a 12 euro/t.

Un aumento che è conseguenza di una progressiva riduzione dei valori dei rottami a fronte di un aumento delle quantità di rifiuti gestite da CIAL. Fattori che impattano negativamente sul bilancio del Consorzio, con effetti diretti anche sulle riserve patrimoniali, da riequilibrare per far fronte al possibile protrarsi della situazione di difficoltà del mercato dei rottami.

Gli imballaggi in carta

Il contributo base per gli imballaggi in carta passerà da 35 euro/t a 65 euro/t.

Dopo la riduzione a 5 euro/t, in vigore dal giugno 2022 a ottobre 2023, quando gli straordinari valori dei maceri avevano reso possibile questa revisione al ribasso, oggi i fattori principali dell’aumento sono: riduzione oltre le attese, iniziata nell’autunno 2022, dei valori di mercato dei maceri; aumento delle quantità di rifiuti di imballaggio gestite da Comieco, nonostante la contrazione dell’immesso al consumo riscontrata nel 2023; necessità di riportare le riserve patrimoniali del consorzio a un livello idoneo a garantire la continuità negli impegni di raccolta e riciclaggio. Queste riserve, infatti, per effetto della diminuzione del CAC sopra richiamata, fra la seconda metà del 2021 e il 2023 sono state progressivamente ridotte di oltre 150 milioni di euro.

Non cambiano, per il momento, i valori degli extra-CAC da applicare agli imballaggi poliaccoppiati a base carta idonei al contenimento di liquidi (20 euro/t), a quelli di tipo C (con componente cellulosica superiore o uguale al 60% e inferiore all’80%, pari a 110 euro/t) e a quelli di tipo D (con componente cellulosica inferiore al 60% o non esplicitata, di 240 euro/t). Una valutazione a questo proposito è prevista nel corso del 2024, con effetti sul 2025.

I valori del CAC per la carta saranno quindi i seguenti:

Materiale CAC in vigore (euro/t) CAC dal 1° aprile 2024 (euro/t)
Carta fascia 1 (base) 35 65
Carta fascia 2 (CPL) 55 85
Carta fascia 3 (Compositi di tipo C) 145 175
Carta fascia 4 (Compositi di tipo D) 275 305

 

Gli imballaggi in plastica

Il contributo medio per gli imballaggi in plastica passerà da 294 euro/t a 398 euro/t.

Tra il 2022 e la prima parte del 2023 i valori medi del contributo ambientale per gli imballaggi in plastica hanno infatti subito una significativa e graduale diminuzione per effetto della positiva situazione economica registrata dal consorzio Corepla a partire dal 2021; ciò ha consentito di attingere anche alle riserve patrimoniali per far fronte al fabbisogno da CAC. Il contributo medio per gli imballaggi in plastica nel 2021 era pari a 398 euro/tonnellata, nel 2022 a 327 euro/t e nel 2023 a 294 euro/t.

Dal 1° aprile 2024 il contributo medio ritornerà dunque ai valori del 2021, data l’esigenza di ricostituire le riserve atte a garantire la raccolta e il riciclo degli imballaggi in plastica. Queste riserve, nel corso del 2023, si sono notevolmente ridotte, anche per effetto di una diminuzione dei ricavi delle aste (cui è ragionevole guardare, per il 2024, con moderato ottimismo, dal momento che molti prevedono un’evoluzione dei valori in miglioramento) oltre che di un aumento dei costi di raccolta e selezione (che il consorzio Corepla ha già cercato di ottimizzare dove possibile) legati principalmente all’impatto dell’inflazione sui corrispettivi Anci-Conai.

Per l’anno 2024 restano confermate le 9 fasce in vigore dal 2023, con valori sempre più legati ai costi necessari per avviare a riciclo le tipologie di imballaggi inclusi in ciascuna fascia.

Non subiscono aumenti le fasce A1.2 e A2, adeguate di recente.

La fascia A1.1 passerà da 20 a 24 euro/t.

La fascia B1.1 passerà da 20 a 224 euro/t e la fascia B1.2 passerà da 20 a 233 euro/t. Due fasce che registrano gli incrementi più consistenti: hanno infatti beneficiato maggiormente, tra la seconda parte del 2022 e il 2023, della possibilità di attingere alle riserve, alle quali avevano contribuito in modo determinante per effetto dei valori straordinari delle aste.

I valori del CAC per queste fasce tornano quindi a quelli ordinari pre-2021, nonostante l’inflazione registrata nel biennio 2022/2023.

La fascia B2.1 passerà da 350 a 441 euro/t; la fascia B2.2 passerà da 477 a 589 euro/t; la fascia B2.3 passerà da 555 a 650 euro/t; la fascia C passerà da 560 a 655 euro/t.

Sempre a partire dal 1° aprile 2024, alcune tipologie di imballaggi cambieranno fascia di appartenenza.

Le vaschette in XPS passeranno dalla C alla B2.3, grazie allo sviluppo di una filiera sperimentale di riciclo promossa negli ultimi anni.

Gli imballaggi rigidi in PP con etichette coprenti in qualunque polimero, a prescindere dalla presenza o meno di perforazioni/punzonature, ora in fascia B2.2, saranno ricollocati tutti in fascia B2.1 per via di un efficientamento dei processi di selezione.

Bottiglie, barattoli e flaconi in PET opachi e/o con etichetta coprente non punzonata, oltre alle relative preforme, passeranno dalla fascia B2.3 alla B2.2, grazie al consolidamento della filiera di riciclo di questi articoli.

Le liste aggiornate degli imballaggi in plastica nelle 9 fasce contributive saranno a breve disponibili sul sito Conai.

Ecco i valori dei CAC dal 2024 per le plastiche in sintesi:

 

Fasce

CAC in vigore dal secondo semestre 2023 (euro/t) CAC da aprile 2024 (euro/t)
A1.1 20 24
A1.2 90 90
A2 220 220
B1.1 20 224
B1.2 20 233
B2.1 350 441
B2.2 477 589
B2.3 555 650
C 560 655

 

Gli imballaggi in bioplastica compostabile

Il contributo per gli imballaggi in bioplastica compostabile passerà da 170 euro/tonnellata a 130 euro/t.

Una riduzione resa possibile dal contenimento dei costi operativi del consorzio Biorepack e dall’utilizzo delle riserve patrimoniali generatesi in questi primi anni di attività.

Le procedure semplificate per l’import

Le rimodulazioni avranno effetti anche sulle procedure forfettarie/semplificate per importazione di imballaggi pieni, che tornano a valori comunque inferiori a quelli del 2021.

Il contributo mediante il calcolo forfettario sul peso dei soli imballaggi (tara) delle merci importate (peso complessivo senza distinzione per materiale) passerà dai 70,00 euro/t a 69,00 euro/t dal 1° gennaio 2024 (come già annunciato a luglio 2023) e a 98,00 euro/t dal 1° aprile 2024.

A decorrere dal 1° aprile 2024 l’aliquota da applicare sul valore complessivo delle importazioni (in euro) per i prodotti alimentari imballati passerà da 0,11% a 0,15% e per i prodotti non alimentari imballati da 0,06% a 0,08%.

I contributi forfettari/aliquote saranno quindi i seguenti:

Procedura Dal 1° gennaio 2024 Dal 1° aprile 2024
Forfettaria “per tara” – euro/t 69,00 98,00
Semplificata “a valore” (prodotti alimentari) – % 0,11 0,15
Semplificata “a valore” (prodotti NON alimentari) – % 0,06 0,08

 

I nuovi valori delle altre procedure semplificate saranno a breve disponibili sul sito Conai.

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a cura di Redazione