Cavi chainflex, la garanzia igus estesa a 4 anni

Lo specialista delle motion plastics prolunga ulteriormente l’inedita garanzia sui cavi da posa mobile, portandola a 48 mesi.

Se un cavo si rompeva, la macchina si fermava. Questo era un problema serio, specialmente perché le aziende non sempre sapevano con certezza quanto sarebbe durato il cavo. Non prima che igus risolvesse il problema: 10 anni fa, infatti, lo specialista delle motion plastics ha introdotto l’inedita garanzia di 36 mesi sui cavi da posa mobile.

A febbraio 2024 igus ha annunciato un ulteriore prolungamento del periodo di garanzia per l’intera gamma di cavi, portandolo a 48 mesi, cioè 4 anni. Un vantaggio significativo per i clienti, sia in termini di sicurezza funzionale sia di pianificazione.

Questa estensione di garanzia è stata resa possibile dalle migliaia di prove eseguite e dagli oltre 20 miliardi di cicli di test effettuati negli ultimi 10 anni nel laboratorio interno chainflex presso il quartier generale di igus a Colonia in Germania.

Una tradizione d’eccellenza

Per le aziende manifatturiere è fondamentale conoscere la durata d’esercizio dei componenti che vengono utilizzati per poter garantire l’affidabilità e la resistenza dei propri prodotti.

«Con l’obiettivo di offrire certezze ai nostri clienti – ha spiegato Simone Gadeschi, responsabile della Business Unit cavi chainflex in igus Italia – già da un decennio tutta la gamma chainflex è garantita 36 mesi, una cosa piuttosto insolita nel settore, persino certificata dall’istituto statunitense UL (Underwriters Laboratories). Sulla base della preziosa esperienza acquisita negli ultimi 10 anni, oggi possiamo estendere la nostra garanzia a ben 4 anni. Questo permette ai nostri clienti di operare con maggiore sicurezza, sia in termini funzionali sia di pianificazione»

Oltre 2 miliardi di cicli di prova ogni anno

Il fatto di offrire un periodo di garanzia così insolitamente lungo è possibile grazie ai test eseguiti nel più grande laboratorio industriale istituito dallo specialista delle motion plastics presso la sede centrale di Colonia. Qui gli esperti igus collaudano i cavi chainflex realizzando oltre due miliardi di cicli di prova all’anno. I dati ottenuti attraverso questi test costituiscono anche la base per il calcolatore online di durata d’esercizio che igus mette a disposizione dei clienti. Si tratta di un tool estremamente intuitivo: i clienti possono inserire online i parametri della propria applicazione, come la temperatura, il raggio e la corsa. Con pochi clic è possibile, dunque, calcolare la durata d’esercizio di uno specifico cavo in una specifica installazione.

«Abbiamo ormai acquisito una tale esperienza – ha aggiunto Gadeschi – con la progettazione dei cavi, le prove, lo strumento online e le richieste dei clienti che siamo sempre più in grado di trovare e proporre il cavo giusto per applicazioni specifiche». Inoltre, nell’improbabile caso in cui un cavo si guasti durante il periodo di garanzia, igus provvede rapidamente alla sua sostituzione, riducendo così i tempi di inattività.

Il prolungamento contribuisce alla sostenibilità

La ragione principale per il prolungamento del periodo di garanzia risiede nell’impegno riposto da igus per rendere i propri prodotti il più possibile sostenibili. «Ogni volta che un cavo si rompe – ha continuato Gadeschi – è necessario produrne uno di ricambio, con il conseguente impatto in termini di emissioni di CO2 nell’intera catena di produzione e di trasporto». Ciò significa che prodotti con una maggiore durata permettono di risparmiare CO2: «Per questo, lavoriamo costantemente per migliorare i nostri cavi e renderli idonei a un sempre più ampio ventaglio di applicazioni industriali».

Oggi, la gamma chainflex comprende oltre 1350 tipi di cavi, da quelli entry level a quelli di fascia alta, dai cavi bus, motore e servomotore ai cavi per robot o per sistemi di misura. La combinazione dei materiali è alla base della lunga durata d’esercizio dei cavi chainflex nell’uso in catena portacavi, anche in ambiti molto gravosi come negli stacker/reclaimer, nelle gru, negli ascensori o sulle piattaforme offshore.

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a cura di Redazione