SEW-Eurodrive presenta a SPS Italia 2025 un nuovo modello di Software Defined Automation, aperto, interoperabile e orientato alla servitizzazione dell’industria.

SEW-Eurodrive si presenta a Sps Italia 2025 come protagonista del cambiamento digitale dell’industria manifatturiera, puntando su un nuovo modello di Software Defined Automation basato su piattaforme aperte, interoperabilità e servizi avanzati.
Una visione che si traduce in soluzioni concrete, collaborative e sostenibili: è il cuore di un percorso che SEW porta avanti insieme a un network di partner tecnologici e industriali per supportare la trasformazione digitale della fabbrica.
«Il passaggio verso un modello basato su iperconnessione e servitizzazione è complesso e necessita di tempi lunghi per essere compreso e concretizzarsi nella realtà industriale», spiega Giorgio Ferrandino, Managing Director di SEW-Eurodrive Italia. «Occorre affrontare il cambiamento su più piani: tecnologico, organizzativo e di mindset. A SPS proseguiremo il percorso degli ultimi due anni per far emergere le interdipendenze all’interno di un sistema digitale per l’industria, rafforzando le partnership per rendere più chiari i vantaggi di operare in un ecosistema aperto».

Un ecosistema industriale condiviso
SEW-Eurodrive presenta un percorso espositivo articolato in cinque aree chiave, per dimostrare come l’integrazione IT/OT possa trasformare i processi produttivi: Software defined automation (con HIRO Robotics); Software defined automation (con GPI); Logistics solutions; Advanced services; sostenibilità ed Eco-tecnologie.
In particolare, la dimostrazione con HIRO Robotics presenta una cella robotica per il disassemblaggio di inverter nel settore del recupero di rifiuti elettronici. Il sistema impiega AI e visione artificiale per riconoscere e smontare automaticamente dispositivi differenti, ottimizzando il recupero dei materiali e contribuendo a una filiera più circolare e sostenibile.
Quella con GPI, invece, porta una macchina astucciatrice intermittente basata su tecnologia decentralizzata SEW con PLC sia fisico che virtuale. Un’applicazione ideale per il confezionamento di flow-packs, capsule, sacchetti, vaschette e altri formati, integrando i benefici della programmazione remota e della virtualizzazione per una maggiore flessibilità operativa.
Sostenibilità come driver strategico
SEW-Eurodrive punta con forza sulla sostenibilità, sia nei processi aziendali che nell’offerta di prodotto. L’area Sostenibilità & Eco-Tecnologie mette in mostra le soluzioni più recenti: motori IE5 – DR2C, l’azionamento decentralizzato MOVIMOT® performance ELV a 48 V DC, e MOVIGEAR® performance, unità di azionamento tra le più efficienti sul mercato. Completano l’offerta gli azionamenti ECO2 design, non verniciati, che riducono costi, sprechi e impatto ambientale.
«Lavoriamo su tre fronti – afferma Ferrandino – Longevità dei componenti, efficienza energetica e ricondizionamento: prodotti che durano di più, si possono riparare o riciclare, abbassano drasticamente il footprint ambientale. In alcuni casi smontiamo i componenti a fine vita e ne riutilizziamo le parti come la ventola o il corpo freno, se ancora in buono stato»
Dal punto di vista aziendale, la società ha adottato gli standard GRI per la sostenibilità, con due obiettivi chiari:
- Carbon neutrality (scope 1 e 2) entro il 2026
- Zero emissioni (quasi) lungo la catena (scope 3) entro il 2030
Lo scope 3 è il più difficile: coinvolge fornitori e clienti. «Serve un ecosistema collaborativo per abbracciare insieme un percorso di riduzione delle emissioni», sottolinea Ferrandino.
Sicurezza, interoperabilità e nuovi linguaggi
Il cambiamento digitale riguarda anche la sicurezza informatica e la governance dei dati, in risposta alle nuove normative europee come la direttiva NIS2. SEW-Eurodrive si impegna ad aderire agli standard obbligatori sulla product security, anticipando le scadenze con prodotti già pronti alle sfide future.
«Spostare l’automazione sul mondo IT vuol dire adottare standard universali e modalità operative flessibili», precisa Ferrandino. «Non sei più legato al marchio del PLC o del bus di campo. I linguaggi diventano indipendenti dall’hardware e tutto può essere programmato e gestito da remoto».
a cura di Stefano Belviolandi
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