Synergon opera da 40 anni nel nostro paese portando tecnologie d’avanguardia dall’Europa, come i torni tedeschi Index e Traub, le presse svizzere Hatebur e i macchinari per l’Additive Manufacturing (AM) di OCM (Germania) e AddUp (Francia). The Next Factory ne ha parlato con Stefano Reati, responsabile vendite e marketing.

Synergon è un nome storico del panorama industriale italiano. Attiva da 40 anni con questo marchio, l’azienda ha in realtà radici ancora più profonde, risalenti al 1961, quando iniziarono i primi rapporti tra i fondatori e i produttori rappresentati. Da allora, ha portato nel nostro Paese tecnologie d’avanguardia dall’Europa, come i torni tedeschi Index e Traub, le presse svizzere Hatebur e, più recentemente, i macchinari per l’Additive Manufacturing (AM) di OCM (Germania) e AddUp (Francia).
Una rete di tecnici esperti accompagna ogni fase del processo, dalla scelta del macchinario alla formazione del personale, garantendo soluzioni su misura e piena operatività. The Next Factory ne ha parlato con Stefano Reati, responsabile vendite e marketing di Synergon.
Reazioni del mercato: chi investe di più?
«I nostri clienti sono per lo più subfornitori generici, anche se alcuni operano in settori specifici», spiega Reati. «Questo ci offre una visione ampia, ma mediata, delle tendenze di mercato. Abbiamo notato ad esempio cambiamenti qualitativi nell’automotive, spinti dalle direttive green, e un incremento della domanda nel segmento difesa, in crescita anche in Italia.»
«Stabili sono poi l’interesse e la dinamicità del comparto medicale e di quello aerospaziale. In questi ambiti, l’affidabilità e la precisione delle macchine sono fondamentali per ottenere e mantenere certificazioni complesse. È per questo che molte aziende scelgono i nostri macchinari.»

Il cuore tecnologico: i torni Index
Synergon è conosciuta in particolare come rappresentante esclusivo di Index, storico produttore tedesco di torni di qualità.
«Index propone una gamma vastissima, dai torni a fantina mobile per odontotecnica ai macchinari multifunzione per l’energia e il multitasking più spinto», racconta Reati. «In 111 anni di storia dedicati esclusivamente ai torni, è naturale che abbiano sviluppato soluzioni molto innovative.»
«Index è una fondazione: reinveste tutti gli utili nella ricerca scientifica, nello sviluppo aziendale e in una stretta collaborazione con l’Università di Stoccarda. Proprio da lì sono nate innovazioni come le torrette a cinematica parallela», sottolinea Reati.
«Un team interno sviluppa anche modelli matematici per realizzare geometrie prima impensabili, come i collegamenti albero-mozzo trilobati o la fresatura dei profili Torx con altissima precisione.»
A chi si rivolge Index?
«La gamma è talmente completa da soddisfare ogni segmento del manifatturiero: dalla minuteria ai pezzi complessi», afferma Reati. «Le aziende che investono in Index cercano affidabilità meccanica, lunga durata e precisione assoluta, anche per produzioni di grandi volumi.»
«Le due strade – retrofit o sostituzione – sono entrambe percorribili», chiarisce Reati. «Un nostro cliente che produce per l’aerospazio e l’automotive aveva già da decenni torni G200. Con l’arrivo di nuovi modelli multitasking, ha deciso di fare un retrofit completo dei vecchi macchinari, conservando l’efficienza produttiva ma aggiornandone la tecnologia. Anche il mercato dell’usato è molto vivace. Un Index ben mantenuto, anche dopo vent’anni di lavoro su tre turni, trova facilmente un nuovo acquirente».
«Essendo produttore e non semplice assemblatore, Index realizza internamente tutti i componenti», sottolinea. «Questo consente di garantire ricambi anche per torni progettati 30 o 35 anni fa. Se non presenti a magazzino, possono essere prodotti ex novo partendo dai disegni originali.»
Automazione e smart factory
«Le nostre soluzioni sono pensate per fabbriche smart, digitali e interconnesse», afferma Reati. «Tutti i nostri torni utilizzano controlli numerici Siemens, ad eccezione della linea Speed Line (anche Fanuc) e dei modelli Traub (che montano Mitsubishi). Il software è personalizzato per facilitare l’uso e garantire compatibilità immediata.»
«Abbiamo clienti in ogni fase evolutiva», continua Reati. «Il tornio Index ABC è una soluzione “entry level” perfetta per chi inizia col controllo numerico. Programmi come Industria 4.0 e Transizione 5.0 hanno agevolato gli investimenti, e noi offriamo formazione personalizzata per accompagnare ogni azienda nel suo percorso.»
Additive Manufacturing: un nuovo fronte
Dal 2022, Synergon propone anche soluzioni per l’AM metallico con OCM e AddUp.
«Sono soluzioni che completano la nostra offerta tradizionale», racconta Reati. «Abbiamo avuto riscontri da settori come il fashion, soprattutto nel luxury, dove la personalizzazione, le piccole serie e l’uso di materiali come il titanio trovano terreno ideale. Il potenziale dell’AM non sta solo nella geometria dei pezzi, ma anche nella possibilità di produrre componenti su misura o ricambi introvabili, partendo semplicemente da un file 3D. È una rivoluzione che stiamo supportando con un team dedicato e una rete vendita specializzata.»
L’importanza del servizio
Synergon si distingue anche per l’assistenza post-vendita.
«Più della metà del nostro personale è dedicata all’assistenza tecnica. I clienti hanno contatti diretti con i tecnici, senza call center o attese inutili. E i nostri contratti non pongono limiti a ore o interventi formativi: vogliamo che ogni cliente conosca davvero il potenziale della macchina che ha acquistato», sottolinea Reati.
Per il futuro, Synergon punta sulla solidità e sulla competenza. «Le strategie delle case che rappresentiamo sono orientate all’innovazione, e anche noi, a livello nazionale, continuiamo a investire nella nostra struttura e nella formazione del nostro personale. Il basso turnover testimonia la passione per prodotti di altissimo livello, e questo si traduce in una qualità di assistenza che i nostri clienti continuano ad apprezzare», conclude Reati.
a cura di Redazione
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