Robot industriali e cybersecurity: la strategia di Universal Robots

Universal Robots, azienda attiva nella produzione di robot collaborativi (cobot), sta investendo in soluzioni avanzate per proteggere i propri sistemi. The Next Factory ne ha parlato con Andrea Macheda, Technical Support Engineer, che ha raccontato come l’azienda affronta le sfide della sicurezza informatica.

In un contesto in cui la robotica industriale è sempre più interconnessa, la cybersecurity diventa una priorità imprescindibile.

Lo sa bene Universal Robots, azienda attiva nella produzione di robot collaborativi (cobot), che sta investendo in soluzioni avanzate per proteggere i propri sistemi.

The Next Factory ne ha parlato con Andrea Macheda, Technical Support Engineer, che ha raccontato come l’azienda affronta le sfide della sicurezza informatica.

Progettati per essere resilienti

«I nostri cobot, basati sulla nuova piattaforma PolyScope X, sono pensati per soddisfare i requisiti del Cyber Resilience Act», spiega Macheda. «Abbiamo integrato un sistema operativo aggiornato, un firewall configurabile, e stiamo lavorando su ulteriori livelli di autenticazione, sia per l’accesso locale che per quello remoto».

L’obiettivo è chiaro: costruire una prima linea di difesa contro le intrusioni, ponendo le basi per un sistema di controllo più sicuro e resistente agli attacchi.

Robot industriali e cybersecurity: la strategia di Universal Robots
Andrea Macheda, Technical Support Engineer di Universal Robots

Comunicazioni sicure oggi, ancora di più domani

Universal Robots ha già implementato protocolli sicuri per le comunicazioni tra robot e dispositivi esterni.

«Attualmente utilizziamo connessioni SSH e SFTP», continua Macheda. «Con il nuovo sistema operativo e l’adeguamento agli standard del Cyber Resilience Act, introdurremo ulteriori protocolli crittografati per garantire ancora più protezione».

Intelligenza artificiale sotto osservazione

L’uso dell’intelligenza artificiale nei cobot UR non è standard, ma dipende dalle applicazioni sviluppate. «In contesti come il controllo qualità basato su visione artificiale, si utilizzano modelli di machine learning o deep learning», spiega Macheda.

Tuttavia, c’è ancora cautela sulla robustezza di questi algoritmi.

«Non possiamo garantire che siano immuni da attacchi di tipo adversarial. È fondamentale valutare con attenzione il rischio, soprattutto quando si integrano modelli AI in processi critici».

Un supporto concreto per la sicurezza degli impianti

La protezione dei robot non si ferma al prodotto. «Offriamo aggiornamenti software gratuiti e periodici per migliorare costantemente la sicurezza dei nostri sistemi», afferma Macheda.

E con PolyScope X, il supporto si amplia: «Metteremo a disposizione strumenti per implementare policy di accesso sicuro, segmentazione della rete e un controllo puntuale degli aggiornamenti firmware. L’obiettivo è proteggere l’intero ecosistema di automazione dei nostri clienti».

Le minacce della robotica connessa

Guardando al panorama attuale, Macheda identifica una tendenza chiara: «Con l’aumento dell’interconnessione tra robotica, IT e OT, crescono anche i rischi».

Accesso remoto per la teleassistenza, ricette di processo caricate via cloud, manutenzione predittiva, integrazione con ERP o MES: tutte operazioni che migliorano l’efficienza, ma che espongono a nuove minacce.

«La sfida è trovare il giusto equilibrio tra connettività e protezione. Per questo investiamo continuamente in cybersecurity, perché il futuro della robotica sarà sempre più digitale e deve essere sicuro», conclude.

In sintesi, la visione di Universal Robots mostra come la sicurezza informatica non sia più un optional, ma una componente integrata nella progettazione e gestione dei robot. Un passo necessario per garantire continuità operativa e fiducia in un’industria sempre più connessa.

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a cura di Stefano Belviolandi