I bracci robotici collaborativi (cobot) di Universal Robots sono dotati di sensori di forza, sei assi di movimento e una ripetibilità sub-millimetrica, replicano fedelmente le operazioni degli operatori, ma con livelli di precisione e sterilità «sovrumani».

La robotica sta riscrivendo le regole della produzione farmaceutica, aprendo la strada a un futuro in cui le terapie cellulari salvavita saranno più accessibili, sicure ed efficienti.
Multiply Labs, startup fondata da ex studenti del MIT, ha sviluppato un cluster robotico capace di abbattere i costi di produzione del 74% e di aumentare fino a 100 volte la produttività per metro quadro nelle cleanroom.
Dal lavoro manuale ai cobot
«È stato sconvolgente vedere quanto la produzione farmaceutica fosse manuale, quasi artigianale», racconta Fred Parietti, CEO di Multiply Labs. Pipette, agitazioni di cellule, passaggi delicati: operazioni critiche eseguite a mano da scienziati esperti, con rischi altissimi di contaminazione e costi proibitivi.
La soluzione? I bracci robotici collaborativi (cobot) di Universal Robots, disposti in cluster verticali dal pavimento al soffitto. Dotati di sensori di forza, sei assi di movimento e una ripetibilità sub-millimetrica, questi robot replicano fedelmente le operazioni degli operatori, ma con livelli di precisione e sterilità «sovrumani».
Robot e terapie cellulari: efficienza e costi abbattuti
I test condotti in collaborazione con Stanford e UCSF, pubblicati su Cytotherapy, hanno dimostrato che i robot possono coltivare cellule T umane senza alcun intervento manuale, ottenendo lo stesso risultato terapeutico del processo tradizionale.
La differenza? Un costo ridotto di quasi tre quarti e la possibilità di produrre molte più dosi nello stesso spazio.
«È un salto quantico», afferma il medico-scienziato Jonathan Esensten. «Abbiamo visto casi di contaminazione negli operatori umani, ma nessuna nel processo robotico.»
Apprendimento per imitazione
Un altro punto di forza è l’imitation learning: invece di essere programmati, i robot imparano osservando gli esperti.
Le aziende possono filmare i propri scienziati durante le procedure; i dati vengono caricati nei robot, che imparano fino a 100 nuovi compiti con costi ingegneristici molto più bassi.
Robot e terapie cellulari: conformità e rapidità di adozione
Un vantaggio strategico è che i cobot utilizzano gli stessi strumenti e le stesse procedure degli operatori umani. Questo riduce le barriere regolatorie, evitando di dover ricominciare da zero nei processi di approvazione e accelerando l’introduzione delle nuove tecnologie.
Eliminando l’intervento umano, i robot riducono errori, aumentano la qualità e liberano spazio nelle cleanroom. Il risultato è una produzione più scalabile e distribuita, che potrebbe trasformare radicalmente l’accesso a terapie oggi dal costo compreso tra 300.000 e 2 milioni di dollari a dose.
«Non useremo mai robot industriali degli anni ’70», conclude Parietti. «I cobot UR offrono controllo e sicurezza, fondamentali per prestazioni simili a quelle umane.»
La robotica, insomma, non è solo un supporto tecnologico: è la chiave per rendere le terapie cellulari e geniche più economiche, sicure e disponibili per molti più pazienti.
a cura di Stefano Belviolandi
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