La sicurezza nel e del robot per un processo produttivo efficiente

Stefano Gandolfi, Regional Marketing Manager di Omron Industrial Automation, ci guida attraverso le strategie adottate dall’azienda per affrontare le nuove sfide della cybersecurity nella robotica industriale.

In un panorama industriale sempre più interconnesso, la sicurezza informatica è diventata un pilastro imprescindibile per garantire la continuità operativa e la protezione degli impianti.

Ne è convinto Stefano Gandolfi, Regional Marketing Manager di Omron Industrial Automation, che in un’intervista ci guida attraverso le strategie adottate dall’azienda per affrontare le nuove sfide della cybersecurity nella robotica industriale.

La sicurezza nel e del robot per un processo produttivo efficiente
Stefano Gandolfi, Regional Marketing Manager di Omron Industrial Automation

“Secure by design”: la sicurezza parte dalla progettazione

Secondo Gandolfi, la sicurezza non può essere un’aggiunta successiva. «I nostri robot industriali sono progettati secondo il principio secure by design’, il che significa che le misure di cybersecurity sono integrate fin dalla fase di sviluppo e in ogni fase del ciclo di vita del prodotto», spiega.

Omron adotta lo standard IEC 62443-4-1, una delle più autorevoli certificazioni in materia di sicurezza per sistemi di automazione, che garantisce processi resilienti contro minacce attuali e future.

Le misure implementate includono autenticazione avanzata, controllo degli accessi, segmentazione IT/OT, e monitoraggio continuo degli eventi di sicurezza, oltre ad aggiornamenti regolari del firmware per chiudere rapidamente eventuali vulnerabilità.

Comunicazioni protette e dati al sicuro

Gandolfi sottolinea come anche le comunicazioni tra dispositivi e con sistemi remoti siano state progettate per garantire riservatezza, integrità e autenticazione.

«L’accesso remoto ai nostri robot è consentito solo tramite VPN sicure e protocolli cifrati. Inoltre, le porte fisiche come le USB sono protette contro accessi non autorizzati», afferma.

Questa attenzione alla sicurezza è in linea con il nuovo Regolamento Macchine UE, che richiede protezioni rafforzate per tutte le funzioni critiche e per le interazioni uomo-macchina, soprattutto nei dispositivi dotati di intelligenza artificiale.

Sicurezza fisica e reazione agli accessi non autorizzati

Alla domanda sulla protezione contro accessi fisici non autorizzati, Gandolfi conferma l’adozione di un approccio integrato.

«Oltre alle barriere fisiche e ai controlli di accesso, i nostri dispositivi rilevano in tempo reale eventuali intrusioni o anomalie, anche attraverso sistemi di monitoraggio remoto con telecamere e allarmi», spiega.

Particolare attenzione viene rivolta ai cobot e ai robot mobili, che operano a stretto contatto con le persone: qui la sicurezza fisica e logica è fondamentale per garantire operazioni affidabili e prive di rischi.

Intelligenza artificiale e difesa dagli attacchi “adversarial”

L’adozione dell’intelligenza artificiale nei sistemi Omron,  ad esempio per la manutenzione predittiva o l’ottimizzazione dei processi, comporta anche nuove responsabilità. «Siamo consapevoli che i modelli AI possono essere vulnerabili a input manipolati, i cosiddetti attacchi ‘adversarial’. Per questo sottoponiamo ogni sistema a rigorosi test di robustezza e valutazioni di conformità in linea con il Regolamento Macchine 2023/1230/UE», chiarisce Gandolfi.

L’obiettivo è garantire che, anche in presenza di sistemi adattivi o autoapprendenti, la sicurezza non venga mai compromessa, neanche nel tempo.

Supporto al cliente: formazione e strumenti digitali

Oltre alla tecnologia, Omron punta sul supporto ai clienti. «Offriamo servizi di consulenza, formazione e audit personalizzati per aiutare le aziende a integrare misure di sicurezza in linea con gli standard internazionali come IEC 62443, NIS2 e il Cyber Resilience Act», sottolinea Gandolfi.

Attraverso soluzioni come Automation Playback e Virtual Twin, i clienti possono simulare scenari di attacco, monitorare anomalie e adottare strategie di manutenzione predittiva, riducendo i tempi di fermo e aumentando la resilienza complessiva.

Le minacce emergenti: AI, ransomware e convergenza IT/OT

In chiusura, Gandolfi mette in guardia sulle principali minacce emergenti. «Oggi non basta più proteggere i dati: bisogna proteggere anche le funzioni. I malware industriali e i ransomware mirati possono bloccare intere linee produttive, mentre la crescente convergenza tra IT e OT espone le fabbriche a nuovi vettori di attacco».

Secondo Omron, servono strategie multilivello, dalla protezione fisica alle reti cifrate, dalla cybersecurity normativa alla cultura aziendale della sicurezza.

Solo così è possibile fronteggiare minacce sempre più sofisticate e pervasive, in un contesto dove ogni vulnerabilità può diventare un punto d’ingresso critico per attaccanti esterni o interni.

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a cura di Stefano Belviolandi