La robotica collaborativa diventa arte

Alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, la tecnologia entra in scena come protagonista di un esperimento artistico e scientifico. Universal Robots presenta Geological Microbial Formations, un’installazione che unisce robotica collaborativa, microbiologia e architettura sostenibile, firmata dagli istituti ETH Zurich ed EPFL.

La robotica collaborativa incontra l’arte alla Biennale di Venezia: il cobot di Universal Robots protagonista della rivoluzione bio-tecnologica firmata ETH Zurich ed EPFL

Alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, la tecnologia entra in scena come protagonista di un esperimento artistico e scientifico. Universal Robots presenta Geological Microbial Formations, un’installazione vivente che unisce robotica collaborativa, microbiologia e architettura sostenibile, firmata dai prestigiosi istituti ETH Zurich ed EPFL.

La robotica collaborativa diventa arte
La robotica collaborativa diventa arte

La robotica collaborativa incontra l’architettura

Nel padiglione “Natural.” all’Arsenale, lo spettatore assiste a un processo creativo: un cobot Universal Robots lavora in sinergia con i microrganismi, depositando ogni giorno strati di sabbia e soluzioni biologiche in un lento processo di costruzione ispirato agli stromatoliti, antiche formazioni geologiche create da comunità batteriche. Il risultato? Architettura che cresce, si trasforma e si evolve come un organismo vivente.

Questa fabbrica microbica in continua trasformazione non è una semplice installazione: è una visione concreta di futuro, dove intelligenze artificiali e naturali si incontrano per dar vita a nuove forme architettoniche. Qui il cobot UR non è più solo un braccio meccanico, ma un mediatore attivo tra biologia e tecnologia, tra natura e innovazione.

Batteri in movimento, cristalli, materia che prende vita grazie alla robotica collaborativa

Grazie a un sistema di spruzzatura doppia, il cobot attiva il processo di precipitazione calcitica indotta da microrganismi (MICP), trasformando sabbia e detriti in strutture solide simili alla pietra. Un video esplicativo accompagna l’opera, mostrando al pubblico l’affascinante dinamica microscopica: batteri in movimento, cristalli che si formano, materia che prende vita.

«La robotica collaborativa sta ridefinendo non solo i processi industriali, ma anche quelli creativi», spiega Enrico Rigotti, Country Manager Italia di Universal Robots. «Essere parte di una manifestazione culturale di questa portata conferma il ruolo dei nostri cobot come strumenti intelligenti e flessibili, capaci di operare in ambienti non strutturati, sicuri e sensibili come quelli dell’arte e della ricerca».

La robotica collaborativa per costruire in modo sostenibile

Oltre alla dimensione estetica e scientifica, l’installazione lancia anche un messaggio di forte impatto: costruire in modo sostenibile è possibile. Utilizzando materiali di scarto come sabbia riciclata, segatura e detriti minerali, il progetto dimostra che si può passare dal concetto di “costruire estraendo” a quello di “coltivare l’architettura”.

Geological Microbial Formations è visitabile per tutta la durata della Biennale di Venezia e rappresenta una nuova frontiera per l’architettura sostenibile, dove la circolarità dei materiali e l’integrazione tra uomo, macchina e natura diventano chiavi di un futuro più armonico ed efficiente.

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a cura di Stefano Belviolandi