Durante il Forum Ambrosetti 2025 a Cernobbio, Hewlett Packard Enterprise Italia (HPE Italia) ha presentato Fabbrica Ital-IA, la prima filiera europea interamente dedicata all’AI.

L’Italia vuole giocare un ruolo da protagonista nello sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) in Europa.
Durante il Forum Ambrosetti 2025 a Cernobbio, Hewlett Packard Enterprise Italia (HPE Italia) ha presentato Fabbrica Ital-IA, la prima filiera europea interamente dedicata all’AI.
L’iniziativa, annunciata dal presidente e amministratore delegato di HPE Italia Claudio Bassoli, punta a costruire un ecosistema che metta insieme università, centri di ricerca, startup, imprese e istituzioni.
«Con Fabbrica Ital-IA – ha spiegato Bassoli – vogliamo contribuire a creare un modello unico, capace di trasformare competenze e innovazione in crescita industriale e valore per il Paese».

Il progetto Fabbrica Ital-IA
Il cuore dell’iniziativa sarà a Milano, da dove prenderà forma una vera e propria rete nazionale dell’innovazione “Made in Italy”.
L’obiettivo è favorire la collaborazione tra ricerca e industria, permettendo alle aziende di sperimentare e sviluppare applicazioni di intelligenza artificiale in un contesto condiviso.
HPE metterà sul tavolo il suo know-how e le proprie tecnologie: server di ultima generazione, sistemi di archiviazione e reti ottimizzate per applicazioni AI.
Una piattaforma che permetterà di accelerare i progetti, ridurre i costi e creare le condizioni per nuovi modelli di business.
Fabbrica Ital-IA: un’opportunità per il Paese
Fabbrica Ital-IA si propone come un’iniziativa strategica non solo per l’Italia, ma anche per l’Europa.
L’AI è infatti destinata a trasformare settori chiave come manifattura, sanità, logistica e finanza, e avere un polo di riferimento nazionale potrebbe rafforzare la competitività delle imprese italiane sui mercati globali.
In un momento in cui la corsa all’intelligenza artificiale vede protagonisti Stati Uniti e Cina, Fabbrica Ital-IA vuole offrire al nostro Paese l’opportunità di non restare spettatore, ma di diventare parte attiva nello sviluppo di tecnologie che segneranno il futuro dell’economia e della società.
a cura di Stefano Belviolandi
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