La sicurezza industriale 4.0 è una leva per le aziende manifatturiere. Non si parla più solo di difesa perimetrale o antintrusione, ma di un sistema integrato, intelligente e dinamico capace di proteggere persone, beni fisici, dati e processi operativi all’interno e all’esterno degli impianti produttivi. Le opinioni di Genetec.

Nell’era della trasformazione digitale la sicurezza industriale 4.0 rappresenta una leva strategica per le aziende manifatturiere.
Non si parla più solo di difesa perimetrale o antintrusione tradizionale, ma di un sistema integrato, intelligente e dinamico capace di proteggere persone, beni fisici, dati e processi operativi all’interno e all’esterno degli impianti produttivi.
«In ambito industriale, la sicurezza non si limita a prevenire i reati predatori, ma serve a garantire l’integrità degli impianti, la continuità della produzione e la tutela dei dati aziendali», afferma Fabio Poli, Chairman & CEO di Sirio, Unified Elite Partner di Genetec. «È imprescindibile adottare sistemi di controllo accessi evoluti, integrati con le piattaforme di gestione unificata della sicurezza, che vanno ben oltre i semplici ‘apri porta’».

Un approccio olistico alla sicurezza fisica
Le fabbriche moderne non sono più ambienti chiusi, ma veri e propri ecosistemi autonomi, campus industriali composti da magazzini, aree logistiche, linee produttive e zone ad accesso ristretto, che operano spesso 24/7.
In questo scenario, la sicurezza fisica richiede una visione olistica che abbracci tutto il perimetro aziendale e i suoi molteplici punti critici.
«La videosorveglianza intelligente con analisi video avanzata e la gestione centralizzata delle risorse ci permettono di proteggere i siti in maniera proattiva», spiega Dario Schiraldi, Channel Account Executive di Genetec Italia. «Grazie a piattaforme come Security Center e Operations Center, è possibile monitorare ogni intervento, condividere flussi di lavoro tra reparti e garantire aggiornamenti continui. Questo significa efficienza operativa e piena compliance normativa».
Sicurezza perimetrale evoluta e difesa contro nuove minacce
Le recinzioni e i cancelli non bastano più. Le aziende stanno adottando barriere elettroniche avanzate, con tecnologie come il LiDAR e i sensori intelligenti, capaci di rilevare intrusioni anche non convenzionali, come quelle di droni o fauna selvatica. In settori ad alto valore, la sorveglianza aerea diventa un ulteriore strato di protezione.
Protezione dei dati e gestione dei flussi logistici
L’integrazione tra sicurezza fisica e gestione dei dati è fondamentale. I moderni SOC (Security Operations Center), che centralizzano videosorveglianza, controllo accessi, riconoscimento targhe e credenziali dei conducenti, permettono di gestire efficacemente le fasi più vulnerabili come carico e scarico merci.
«I flussi logistici sono un punto critico. È necessario sapere in tempo reale chi entra, cosa carica e dove va, per evitare furti o errori operativi», sottolinea Poli. «Tutto ciò è possibile solo con l’unificazione tecnologica tra sicurezza fisica, applicativi HR e strumenti di asset tracking».

Un sistema tecnologico avanzato perde efficacia senza la consapevolezza umana.
«In Italia esiste ancora un gap culturale: troppe aziende considerano il badge solo uno strumento di timbratura», osserva Poli. «In realtà, è un elemento chiave della sicurezza industriale 4.0, perché permette di monitorare accessi, proteggere zone sensibili e intervenire tempestivamente in caso di emergenza».
La formazione deve essere estesa a tutti i collaboratori, non solo al personale di sicurezza. Solo così è possibile creare un ambiente realmente protetto e conforme.
Gestione emergenze e resilienza operativa
La gestione delle emergenze si è profondamente evoluta: oggi, con badge intelligenti, RFID e sistemi di localizzazione in tempo reale, è possibile sapere immediatamente chi è presente in azienda e dove si trova. Questo aspetto è cruciale per evacuazioni rapide e ben gestite.
La formazione come pilastro della sicurezza
Allo stesso tempo, la videosorveglianza intelligente può diventare uno strumento di diagnostica per il malfunzionamento di impianti, riducendo i tempi di fermo e contribuendo alla resilienza operativa. In contesti ad alta produttività, anche un piccolo stop può tradursi in costi elevati.
La sicurezza come asset strategico
La sicurezza industriale 4.0 non è più un costo, ma un vantaggio competitivo.
Protegge asset tangibili e intangibili, garantisce continuità produttiva, compliance normativa e tutela delle persone. In un contesto in cui la cyber e physical security si intrecciano sempre di più, dotarsi di soluzioni integrate e intelligenti è la chiave per crescere in modo sicuro, resiliente e sostenibile.
«La sicurezza non deve più essere percepita come un ostacolo, ma come un acceleratore del business perché rappresenta un investimento che, non solo tutela, ma innova e crea valore», conclude Poli.
a cura di Stefano Belviolandi
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