No agevolazioni 5.0 ai settori dediti alla decarbonizzazione

Una parte delle imprese del sistema ETS e delle biomasse di cui all’articolo 38 del DL 19 del 2024 sono state escluse dalle agevolazioni previste dal piano Transizione 5.0. Lo dicono Assocarta, Assofond, Assomet, Assovetro, Confindustria Ceramica e Federbeton.

No alle agevolazioni da Transizione 5.0 per i settori che puntano alla decarbonizzazione del paese.

Secondo una nota congiunta di diverse associazioni ed enti di settore (Assocarta, Assofond, Assomet, Assovetro, Confindustria Ceramica e Federbeton) si specifica l’incredulità di fronte al fatto che una parte delle imprese del sistema ETS e delle biomasse di cui all’articolo 38 del Dl 19 del 2024, siano state escluse dalle agevolazioni previste dal piano Transizione 5.0.

Aziende irritate per le mancate agevolazioni 5.0

Secondo i settori industriali rappresentati dalle sigle di cui sopra, che inizialmente avevano apprezzato il piano previsto, oggi si dicono deluse dai criteri che escludono realtà industriali che aspettano che vengano attuate misure di energy e gas release.

Secondo una prima fase, infatti, le risorse Transizione 5.0, che provengono dalla rinegoziazione del PNRR, avrebbero dovuto, secondo fonti governative, andare a colmare una misura necessaria al fine di stimolare gli investimenti dell’asse industriale italiano tra cui anche le biomasse i cui fondi, secondo il Governo, avrebbero dovuto costituire una misura essenziale per gli investimenti nell’industria, inclusa la decarbonizzazione.

Biomasse senza agevolazioni 5.0

Un’occasione, forse unica, in considerazione delle correnti politiche di bilancio.
«Auspichiamo vivamente che, nella conversione la norma primaria, possano essere risolte questa criticità, consentendo anche alle imprese più energivore di programmare gli investimenti possibili nella ristretta tempistica prevista da Transizione 5.0» commentano Assocarta, Assofond, Assomet, Assovetro, Confindustria Ceramica e Federbeton, che concludono con due proposte «Basterebbe inserire il riferimento ad attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori all’80° percentile dei pertinenti parametri di riferimento e includere le biomasse, anche usate in cogenerazione, in accordo alla RED II o alla RED III».

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a cura di Stefano Belviolandi