Marco Taisch: «Il Made in Italy deve diventare un laboratorio vivente del futuro»

Una visione che unisce innovazione, sostenibilità, digitalizzazione e umanocentrismo per proiettare il sistema produttivo italiano verso il futuro. Durante il Made in Italy Innovation Forum, Marco Taisch, Presidente del Partenariato Esteso MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile, ha tracciato un’analisi sulle sfide e le opportunità che attendono il manifatturiero italiano nel contesto globale attuale.

Durante il suo intervento al Made in Italy Innovation Forum di Cernobbio, Marco Taisch, Presidente del Partenariato Esteso MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile, ha tracciato un’analisi lucida e ispirata sulle sfide e le opportunità che attendono il manifatturiero italiano nel contesto globale attuale.

Una visione che unisce innovazione, sostenibilità, digitalizzazione e umanocentrismo per proiettare il sistema produttivo italiano verso il futuro.

«Oggi viviamo in un mondo in cui le sfide economiche, politiche e geopolitiche sono altissime. Qualche anno fa la globalizzazione era scontata, oggi non lo è più: c’è chi parla di sglobalization, chi di ridisegno delle catene globali» ha esordito Taisch.

Una nuova era richiede nuovi modelli industriali: «La sostenibilità non è più un’opzione per i giovani. È parte del loro DNA. Chiedono numeri, dati, impatti. Come possiamo rispondere se non con la ricerca e l’innovazione?»

Marco Taisch: «Il Made in Italy deve diventare un laboratorio vivente del futuro»
Parco di Villa Erba a Cernobbio. Nei padiglioni si è tenuto il Made in Italy Innovation Forum

Made in Italy: la manifattura come garante della pace

Il professore ha poi ribadito il ruolo centrale della manifattura per la stabilità sociale ed economica: «Credo che il manifatturiero sia il miglior peace keeper del mondo. Dove c’è lavoro, c’è ricchezza. Dove c’è ricchezza, non c’è bisogno di cercare altrove».

Contro una narrazione difensiva del Made in Italy, Taisch rilancia sul concetto di Made in Italy non solo come un ‘qualcosa’ da difendere, tant’è che durante il suo intervento alla tre giorni di Cernobbio, spiega la scelta del titolo di escludere una frase come  Made in Italy Forum, a favore della più esaustiva Made in Italy Innovation Forum e spiega: «È solo innovando che possiamo essere irraggiungibili dai nostri competitor».

Dieci punti per il manifesto dell’innovazione di MICS per il Made in Italy innovativo

Nel suo intervento, Taisch ha presentato dieci punti chiave che costituiscono il manifesto per il futuro del Made in Italy innovativo. Ecco i capisaldi su cui costruire il cambiamento:

  • Il Made in Italy come laboratorio vivente del futuro – Le tecnologie digitali devono essere integrate nei prodotti fin dalla progettazione.
  • Ricerca e impresa unite – Ogni progetto MICS coinvolge almeno un’azienda, per garantire impatto e concretezza.
  • Giovani come catalizzatori del futuro – «Abbiamo perso 350.000 giovani tra i 18 e i 25 anni in 9 anni. Dobbiamo trattenerli, valorizzarli, investirci», afferma il Presidente.
  • Prodotti umano-centrici, etici, sostenibili – Devono essere circolari, digitali e orientati al bene comune.
  • Dare entusiasmo alla creatività italiana – «La nostra capacità creativa è immensa. Dobbiamo ridarle entusiasmo, non solo efficienza».
  • Produrre meglio, non solo bene – La circolarità e l’innovazione devono essere concetti fusi, non separati.
  • Rendere scalabile l’eccellenza – Le Pmi sono un tesoro da preservare e potenziare.
  • Ispirare ed essere ispirati – «La manifattura italiana può guidare l’Europa, ma deve farsi ispirare dai trend più avanzati», sintetizza Taisch
  • Aumentare la presenza italiana in Europa – «È inaccettabile che, pur essendo il secondo Paese manifatturiero d’Europa, non siamo presenti dove si decide l’agenda industriale».
  • Il futuro è oggi: «O lo progettiamo noi, o lo faranno altri. E allora dovremo solo subirlo», chiosa Taisch.
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a cura di Stefano Belviolandi