Durante il Made in Italy Innovation Forum a Cernobbio, il Ministro Pichetto Fratin sottolinea l’importanza dell’innovazione tecnologica, della sinergia tra università e imprese e della giusta transizione ecologica per rafforzare il sistema produttivo italiano. Un piano per rendere il Made in Italy più competitivo, sostenibile e inclusivo.

Si è aperta con parole forti e chiare la seconda giornata della prima edizione del Made in Italy Innovation Forum, in corso a Cernobbio dal 23 al 25 giugno, l’evento organizzato da MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile, il Partenariato Esteso che riunisce università, centri di ricerca e imprese, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca attraverso i fondi europei del NextGenerationEU.
Università, ricerca e imprese: un’alleanza per il futuro
A intervenire durante i lavori è stato anche il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sottolineando il ruolo cruciale dell’innovazione come leva strategica per valorizzare il Made in Italy.
La doppia rivoluzione: digitale ed energetica
«Il nostro Paese – ha dichiarato il Ministro – intende fare sistema nel campo delle tecnologie. In quest’ottica, l’interazione tra università, centri di ricerca e imprese è fondamentale per far evolvere il settore manifatturiero italiano, guidandolo nella doppia rivoluzione digitale ed energetica».
Il Ministro ha evidenziato come le imprese italiane abbiano già dimostrato la propria capacità di affrontare le sfide della transizione energetica e dell’economia circolare, facendo leva su idee, ingegno e resilienza. «È proprio dal nostro sistema produttivo che dobbiamo ripartire – ha proseguito – per affrontare le trasformazioni globali, orientando lo sviluppo verso la transizione ecologica, la sostenibilità sociale ed economica».
Verso una giusta transizione
Un altro tema centrale dell’intervento è stato quello della giusta transizione, che tenga conto delle esigenze di tutti gli attori in gioco, senza lasciare indietro nessuno.
Pichetto Fratin ha sottolineato l’importanza di valorizzare il tessuto produttivo e le competenze dei lavoratori, puntando su una crescita sostenibile, equa e inclusiva.
Secondo il Ministro, per rafforzare la competitività del sistema Italia sarà essenziale agire su più fronti: snellire la regolamentazione, contenere i costi di energia, manodopera e materie prime, e accelerare i processi di automazione.
Quest’ultimo punto, ha spiegato, deve essere affrontato in modo tale da non penalizzare l’occupazione, ma al contrario qualificare il lavoro e migliorare le condizioni dei lavoratori.
a cura di Stefano Belviolandi
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere