La vera rivoluzione si gioca nel software-defined manufacturing, dove le logiche produttive non dipendono più da singoli macchinari, bensì da piattaforme virtuali, container e infrastrutture edge. Ne ha parlato Red Hat.

Per anni l’automazione industriale ha significato robot e PLC, i controllori logici programmabili che governano le linee di produzione.
Ma oggi la vera rivoluzione si gioca altrove: nel software-defined manufacturing, dove le logiche produttive non dipendono più da singoli macchinari, bensì da piattaforme virtuali, container e infrastrutture edge.

Un mini data center in fabbrica
Invece di decine di computer e controller sparsi lungo la linea, il modello software-defined consente di raggrupparli in un mini data center.
Qui entrano in gioco i vPLC, la versione virtuale dei controllori tradizionali. Aggiornamenti centralizzati, distribuzione rapida di nuove funzioni e una gestione più efficiente delle risorse diventano realtà.
La transizione segna anche un punto di svolta: OT e IT, due mondi finora separati, iniziano a parlarsi davvero. Gestione delle configurazioni e aggiornamenti seguono logiche già note agli sviluppatori software.
«In ambienti manifatturieri, vediamo l’utilità di GitOps per un approccio coerente e dichiarativo nella gestione dei cambiamenti e degli aggiornamenti dei cluster», spiega Stefan Bergstein, Chief Architect Manufacturing di Red Hat.
L’edge diventa modulare in fabbrica
I container permettono di distribuire immagini di sistema operativo e applicazioni direttamente ai dispositivi edge, mantenendoli allineati e sicuri. Un approccio che riduce rischi e costi.
«I blueprint, specifiche dichiarative a strati, permettono di condividere configurazioni comuni e personalizzare quando necessario, rendendo l’architettura edge modulare e flessibile», aggiunge Bergstein.
Machine learning on the edge per una fabbrica più intelligente
Non è solo una questione di efficienza. Il software-defined apre la porta al machine learning in produzione: modelli predittivi confezionati in container possono essere distribuiti ovunque, rendendo la fabbrica più intelligente e capace di adattarsi in tempo reale.
La nuova competitività nelle fabbriche parla il linguaggio del software
La sfida non è più se adottare l’automazione, ma quanto velocemente farlo. Le imprese che scelgono il software-defined guadagnano agilità, riducono i costi e migliorano la qualità.
In un mercato globale che corre, l’automazione del futuro è già arrivata: parla il linguaggio del software.
a cura di Stefano Belviolandi
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