Secondo l’indagine Smart Manufacturing Survey 2025, il 56% delle imprese si trova attualmente in fase di integrazione della digitalizzazione nei propri processi, mentre solo il 16% dichiara di aver completato il percorso verso lo smart manufacturing. È un segnale che la piena maturità digitale è ancora lontana per molte realtà.

La digitalizzazione sta guadagnando terreno nell’industria italiana, ma non tutte le aziende avanzano allo stesso ritmo.
Il 56% delle imprese si trova attualmente in fase di integrazione delle tecnologie digitali nei propri processi, mentre solo il 16% dichiara di aver completato il percorso verso lo smart manufacturing.
È un chiaro segnale che, pur con buone intenzioni e investimenti in crescita, la piena maturità digitale è ancora lontana per molte realtà.
Anche ContactValue ha partecipato alla Smart Manufacturing Survey 2025, l’indagine annuale promossa da The Innovation Group con la collaborazione di SPS Italia e MADE Competence Center.
Il report che ne è emerso offre uno spaccato aggiornato sullo stato della trasformazione digitale nel settore manifatturiero italiano, tracciando tendenze, ostacoli e prospettive nel percorso verso l’Industria 5.0. Anche The Next Factory ha partecipato all’evento che ha tracciato le linee guida di questa indagine da cui ne è emerso un reportage.
Il nuovo focus: AI, know-how digitale e cybersecurity
Se l’automazione ha dominato l’agenda degli investimenti negli anni passati (62%), oggi l’attenzione si sposta verso l’Intelligenza Artificiale, la servitizzazione e la cybersecurity.
Il 54% delle aziende investe già nella formazione digitale e il 52% ha avviato la digitalizzazione del proprio know-how. Anche la sostenibilità guadagna centralità, con un crescente numero di imprese che avviano progetti su efficienza energetica e inclusione sociale.
Nonostante ciò, l’adozione dell’AI è ancora agli inizi: solo il 5% delle aziende ha implementato soluzioni su larga scala, mentre la maggioranza è in fase di test o integrazione iniziale. Le applicazioni più comuni riguardano manutenzione predittiva, logistica e ottimizzazione della produzione.
Gli ostacoli: legacy, formazione e resistenza al cambiamento
Tre sono i principali freni al progresso: la presenza di sistemi legacy (62%), la resistenza al cambiamento organizzativo (57%) e la carenza di competenze digitali interne (46%). Le Pmi, in particolare, faticano ad abbracciare una visione integrata e di lungo periodo, optando spesso per soluzioni parziali e isolate, tese a risolvere singole criticità. Questo approccio “a macchia di leopardo” ostacola la creazione di una strategia enterprise, rallentando la transizione complessiva.
Sicurezza e sostenibilità: sfide e priorità convergenti
La cybersecurity si impone come una delle principali priorità: il 59% delle aziende ha già adottato misure per proteggere i propri sistemi IT e OT, ma permangono criticità nella visione integrata tra i due ambiti.
Anche la sostenibilità ambientale e sociale è in fase di consolidamento, con il 31% delle aziende attive e il 27% con programmi consolidati. Tuttavia, il monitoraggio dei risultati e la gestione dei costi restano sfide complesse.
a cura di Stefano Belviolandi
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