L’alluminio è un materiale strategico per l’industria moderna: leggero, resistente, riciclabile all’infinito. È il metallo che accompagna lo sviluppo dell’automotive, dell’edilizia, del packaging e…

L’alluminio è un materiale strategico per l’industria moderna: leggero, resistente, riciclabile all’infinito.
È il metallo che accompagna lo sviluppo dell’automotive, dell’edilizia, del packaging e del design, e che allo stesso tempo rappresenta una delle frontiere più avanzate della transizione ecologica.
Produrlo, tuttavia, richiede energia. E la fonte di questa energia fa la differenza quando si parla di sostenibilità, competitività e futuro.
È in questo scenario che si colloca la scelta di Stemin, società del Gruppo Industriale FECS e protagonista internazionale nel recupero e nella trasformazione di rottami metallici, che nel 2025 ha compiuto un passo decisivo installando un parco fotovoltaico da 2.412 kWp nel proprio sito produttivo di Comun Nuovo (BG).
Un investimento che consente oggi all’azienda di autoprodurre circa il 60% del proprio fabbisogno energetico, riducendo drasticamente la propria impronta carbonica e rafforzando la sua leadership nel settore dell’alluminio “green”.
L’economia circolare accompagna il metallo sostenibile
Fondata nel 1999, Stemin si è affermata negli anni come un attore strategico per il comparto nazionale ed europeo.
Con una quota pari a circa il 16% dell’alluminio secondario circolante in Italia, l’azienda si colloca al centro di una filiera industriale integrata, costruita sul recupero dei rottami metallici e sulla loro trasformazione in nuove leghe di alluminio secondario e semi-primario.
L’approccio di Stemin si fonda su tre pilastri: innovazione, economia circolare e sostenibilità. Questi elementi le hanno permesso di distinguersi non solo sul mercato, ma anche all’interno dei principali consorzi di settore, come Ricrea (riciclo dell’acciaio) e Cial (riciclo dell’alluminio).
Il riciclo dell’alluminio è già di per sé una scelta virtuosa: rispetto alla produzione primaria, richiede soltanto il 5% dell’energia, evitando così enormi quantità di emissioni di CO₂.
Ma Stemin non si è accontentata di questo vantaggio intrinseco: ha scelto di spingersi oltre, intraprendendo un percorso ESG strutturato e certificato.
La sfida energetica del fotovoltaico: tra sostenibilità e competitività

Il 2024 ha rappresentato un anno cruciale per Stemin. L’azienda ha ottenuto le certificazioni ISO per la Carbon Footprint, applicate alle fonderie di lingotti.
Ciò ha significato non solo misurare con rigore scientifico l’impatto ambientale dei propri prodotti, ma anche comunicare ai clienti, spesso grandi player internazionali dell’automotive, dell’edilizia e del design, la trasparenza e l’affidabilità dei dati.
Tuttavia, misurare non basta: serve ridurre. È nata così l’esigenza di un investimento strutturale in energie rinnovabili, per affrontare due grandi sfide:
- Abbattere l’impronta carbonica della produzione, rendendo le leghe d’alluminio sempre più competitive nei mercati sensibili ai criteri ESG.
- Stabilizzare i costi energetici, in un contesto caratterizzato da volatilità e imprevedibilità.
«Sapevamo che il fotovoltaico era la scelta giusta, ma era fondamentale affidarci a un partner con l’esperienza necessaria per accompagnarci dall’inizio alla fine del progetto. La sostenibilità non è uno slogan, ma un percorso concreto», commenta Olivo Foglieni, Presidente di Stemin.
Per il fotovoltaico al servizio dell’alluminio sostenibile la scelta del partner è caduta su SKY-NRG
Per trasformare questa visione in realtà, Stemin ha scelto di affidarsi a SKY-NRG, azienda con sede a Castiglione delle Stiviere (MN) attiva dal 2007 nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti fotovoltaici chiavi in mano per il settore industriale, commerciale e agricolo.
Con oltre 4.200 impianti realizzati e un team di più di cento professionisti, SKY-NRG si distingue per la capacità di gestire l’intero processo in modalità EPC (Engineering, Procurement, Construction), integrando tutte le fasi:
- fattibilità
- progettazione
- installazione
- monitoraggio
- manutenzione
L’approccio adottato per Stemin ha incluso strumenti all’avanguardia come rilievi con droni, software di simulazione avanzati e sistemi di monitoraggio remoto, in grado di massimizzare la resa dell’impianto e di attivare manutenzioni predittive che riducono il rischio di fermi non programmati.
Un impianto fotovoltaico su misura
Il parco fotovoltaico da 2.412 kWp, installato nelle nuove aree acquisite dall’azienda, è stato dimensionato per garantire massima efficienza e una perfetta integrazione con i processi produttivi.
In un settore energivoro come quello della fusione e trasformazione dell’alluminio, l’affidabilità dell’alimentazione energetica è un fattore decisivo.
Grazie all’impianto, Stemin è oggi in grado di autoprodurre circa il 60% del proprio fabbisogno energetico. Un risultato che porta con sé due effetti concreti:
- una significativa riduzione delle emissioni di CO₂ lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti
- un vantaggio competitivo immediato, con costi energetici più stabili e prevedibili.
Stemin e SKY-NRG: il fotovoltaico al servizio dell’alluminio sostenibile
Integrare alluminio sostenibile all’interno di supply chain trasparenti e responsabili
Ogni lega prodotta da Stemin può ora essere accompagnata da una dichiarazione di Carbon Footprint certificata conforme alla norma ISO 14067:2018.
Per i clienti, questo si traduce in un valore aggiunto: poter integrare alluminio sostenibile all’interno di supply chain trasparenti e responsabili, in linea con i criteri ESG richiesti da normative, investitori e consumatori.
In un mercato internazionale sempre più attento al tema, questa scelta ha un impatto immediato.
Le norme ISO sulla Carbon Footprint, il meccanismo CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) e le politiche del Green Deal europeo spingono i player industriali a preferire fornitori in grado di garantire una reale riduzione delle emissioni.
Un investimento per il futuro dell’alluminio
L’impianto fotovoltaico Stemin non è soltanto un progetto energetico: è una mossa strategica che consolida la posizione dell’azienda come riferimento europeo nell’alluminio riciclato.
«Il nostro obiettivo è garantire ai clienti non solo leghe di alta qualità, ma anche materiali che rispondano alle loro aspettative in termini di sostenibilità» spiega Foglieni. «Grazie all’impianto fotovoltaico rafforziamo la coerenza del nostro modello produttivo e possiamo competere in mercati sempre più attenti all’impronta ambientale».
Il riciclo e l’uso di energia rinnovabile si uniscono in un binomio virtuoso che trasforma l’alluminio in un materiale chiave per la transizione ecologica.
La collaborazione tra Stemin e SKY-NRG rappresenta un esempio concreto di come l’industria manifatturiera possa abbracciare la transizione energetica senza compromessi sulla competitività.
Per Stemin, l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili è un pilastro strategico: riduce le emissioni, stabilizza i costi, rafforza la reputazione ESG e risponde alle crescenti richieste dei mercati internazionali.
In un’epoca in cui l’Europa punta con decisione verso la neutralità climatica entro il 2050, esperienze come questa dimostrano che l’innovazione e la sostenibilità non sono alternative, ma strumenti complementari per costruire un futuro industriale più solido e responsabile.
a cura di Stefano Belviolandi
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