Analytics e IA, in Italia investe il 69% delle imprese

Forrester Consulting rivela a Experian priorità e timori delle imprese: per il 79% dei dirigenti nel mondo analytics con IA al primo posto.

Forrester Consulting rivela a Experian priorità e timori delle imprese: per il 79% dei dirigenti nel mondo analytics con IA sono al primo posto.

Experian, principale società di global information al mondo, ha rilasciato i risultati dell’ultima ricerca commissionata a Forrester Consulting, volta ad analizzare le opportunità e le sfide associate all’implementazione dell’IA (Intelligenza Artificiale). L’indagine ha raccolto le opinioni di 889 dirigenti di società operanti nei servizi finanziari e nelle telecomunicazioni in 10 Paesi delle regioni Europa-Medioriente-Africa e Asia-Pacifico, tra cui Australia, Danimarca, Germania, India, Italia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Sudafrica, Spagna e Turchia. I risultati hanno messo in luce le priorità di business per il prossimo anno e il modo in cui l’intelligenza artificiale sta influenzando gli analytics, la valutazione del rischio e l’esperienza dei clienti.

I principali rischi da affrontare

La ricerca Forrester esplora l’impatto dell’incertezza delle condizioni economiche e dei cambiamenti normativi, esaminando le maggiori priorità di rischio e di come l’IA sia fondamentale per sviluppare la resilienza in tempi così tumultuosi. La cybersecurity (55%) e la privacy dei dati (54%) sono le principali preoccupazioni indicate per il 2024, seguiti dal rischio di credito (42%) e da quello ESG (40%). Per mitigare questi rischi, le aziende devono intervenire per ottimizzare la capacità predittive dei modelli in essere e sfruttare al meglio il valore dei dati provenienti da una vasta gamma di fonti. È qui che l’IA, in particolare il ML (Machine Learning), entrano in gioco.

«Se da un lato – ha affermato Malin Holmberg, CEO di Experian Europa-Medioriente-Africa e Asia-Pacifico – l’IA sta portando innovazione e migliorando le prestazioni analitiche, dall’altro è fondamentale garantire che questa tecnologia venga utilizzata in modo responsabile ed etico. È rassicurante vedere che il 61% degli intervistati dispone di un programma di gestione dei rischi legati all’IA e che sta affrontando attivamente, grazie a un’IA trasparente e spiegabile, i pregiudizi inconsci. Le aziende che abbracciano questa tecnologia si troveranno avvantaggiate nell’identificare nuove opportunità di crescita attraverso l’efficienza dei processi e una maggiore automazione».

La posizione delle imprese italiane

In Italia sono stati intervistati oltre 100 dirigenti aziendali di imprese operanti nei settori dei servizi finanziari e delle telecomunicazioni. Rispetto al riscontro in Europa-Medioriente-Africa e Asia-Pacifico, si evidenzia un leggero ritardo negli investimenti in IA e, di conseguenza, minori benefici derivanti dalla sua adozione. Il 69% dei dirigenti nelle aziende intervistate sta dando priorità all’adozione di analisi avanzate con funzionalità di IA, ma a oggi solo il 44% di coloro che hanno già implementato l’IA ritiene che abbia cambiato radicalmente il modo in cui opera la propria azienda, contro la media globale del 59%.

«L’IA è più che mai al centro dell’innovazione – ha dichiarato Armando Capone, General Manager Italy di Experian – e sta diventando una tecnologia davvero differenziante: il 56% dei dirigenti che abbiamo intervistato ritiene che fornisca loro un vantaggio competitivo decisivo. La corsa all’implementazione è ben avviata e l’adozione nella maggior parte dei casi d’uso è destinata a raddoppiare nel prossimo anno. Man mano che l’adozione dell’IA si consolida è più probabile che gli innovatori individuino nuovi casi d’uso. Il vantaggio principale dell’IA è la capacità di trovare modelli che gli analisti non sono in grado di trovare, soprattutto con i dati non strutturati. Più le aziende integrano i processi e la governance dell’AI nel loro kit di strumenti analitici, più valore può essere creato».

Anche in Italia, cybersecurity (56%) e privacy dei dati (48%) rappresentano i principali vincoli di rischio per l’anno prossimo, insieme a quello ESG (41%), ma a differenza del riscontro generale in Europa-Medioriente-Africa e Asia-Pacifico si inserisce anche il rischio geopolitico, percepito dal 44% delle aziende.

Affrontare le sfide dei dati e dell’analisi

Per essere efficace, l’IA deve poter fare affidamento su grandi volumi di dati e su una robusta infrastruttura di dati. Nonostante le fonti di dati siano in continuo aumento, per il 42% degli intervistati a livello globale (il 43% in Italia) la sfida più grande è la mancanza di dati per valutare il merito creditizio dei clienti. Di conseguenza, il 75% dei dirigenti aziendali sta dando priorità agli investimenti in nuove fonti di dati che consentono di comprendere meglio il rischio e l’accessibilità al credito.

In termini di analytics, invece, la ricerca ha rilevato che la sfida maggiore per quasi la metà degli intervistati (48% in Europa-Medioriente-Africa e Asia-Pacifico, 46% in Italia) risiede nell’abilità di mettere in collegamento diversi asset di dati in maniera continua in un Data Warehouse in grado di supportare i casi d’uso IA/ML in maniera adeguata. Per affrontare questo problema, il 79% degli intervistati a livello globale sta investendo in tecnologie cloud volte a integrare perfettamente i dati e il 52% concorda sul fatto che affidarsi a servizi cloud ospitati all’esterno dell’infrastruttura aziendale consente di evitare i silos di dati e aggregare le fonti. Tuttavia, queste percentuali calano notevolmente in Italia, dove solo il 68% delle aziende ha dichiarato di star investendo in tecnologie cloud per l’integrazione dei dati e solo 2 imprese su 5 opterebbero per servizi cloud gestiti per evitare i silos e aggregare i dati.

I vantaggi dell’implementazione dell’IA

L’IA può migliorare la produttività, l’efficienza e la fornitura di servizi in molti modi. Molte aziende stanno esplorando attivamente i casi d’uso dell’IA applicandoli a un’ampia gamma di scenari concreti, come il miglioramento delle sottoscrizioni attraverso modelli basati sul ML, l’identificazione proattiva e precoce dei clienti vulnerabili, una migliore prevenzione delle frodi e un servizio clienti più rapido. Più della metà (54%) delle imprese in Europa-Medioriente-Africa e Asia-Pacifico che stanno già utilizzando l’IA ritiene che l’aumento di produttività abbia compensato il costo iniziale, una chiara indicazione del RoI (Return of Investment) positivo derivante dall’adozione dell’IA. In Italia, tuttavia, poco più di 1 azienda su 3 (38%) concorda sul RoI positivo, ma il fatto che il 62% abbia già messo in atto un programma completo di gestione del rischio dell’IA dimostra come le imprese italiane siano ben avviate nella fase di preparazione all’utilizzo della tecnologia e stiano lavorando per assicurare un’integrazione quanto più fluida e sicura possibile.

Per saperne di più, è possibile consultare il report completo a questo link.

Analytics e IA, in Italia investe il 69% delle imprese

Metodologia del report

Il report sull’IA di Experian si basa su un’indagine condotta tra 889 business leader nei settori dei servizi finanziari e delle telecomunicazioni in dieci Paesi, tra cui Australia, Danimarca, Germania, India, Italia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Sudafrica, Spagna e Turchia. La ricerca è stata condotta da Forrester Consulting nel mese di luglio 2023 per capire come le aziende stiano utilizzando l’IA per migliorare l’analisi e la valutazione del rischio, indagando anche sulle sfide che incontrano.

Experian è la principale società di global information service al mondo. Nei momenti importanti della vita – dall’acquisto della casa o della macchina, alle spese per l’università dei figli fino allo sviluppo del proprio business – aiuta i clienti a gestire i loro dati con fiducia. Assiste gli individui a controllare le proprie finanze e ad accedere a servizi finanziari, le aziende a prendere decisioni migliori, gli istituti di credito a concedere prestiti in modo più responsabile e le aziende a prevenire le frodi di identità e i reati.

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a cura di Loris Cantarelli