RS Components, sempre più servizi innovativi

Abbiamo incontrato Diego Comella, managing director di RS Components Italia, scoprendo come il presente e il futuro del distributore multicanale si sviluppa intorno ad alcune pilastri: dalla servitizzazione all’innovazione, passando per il reskilling e la manutenzione predittiva.

Incontro con Diego Comella, managing director di RS Components Italia, dove scopriamo come il presente e il futuro del distributore multicanale si sviluppa intorno ad alcuni pilastri: dalla servitizzazione all’innovazione, passando per il reskilling e la manutenzione predittiva.

di Edoardo Oldrati

In un anno difficile per il manifatturiero come è stato il 2020, RS Components ha registrato una crescita dell’8% andando in controtendenza rispetto ai dati registrati da molti operatori del settore dell’automazione. «Sono numeri positivi – ci conferma Diego Comella, managing director di RS Components Italia – e raccontano di come siamo riusciti a rispondere alle richieste delle aziende di avere un approvvigionamento continuo che permettesse di garantire continuità di servizio. Per un distributore multicanale come RS Components questa è stata una grossa responsabilità visto che attraverso questi approvvigionamenti si garantiva il funzionamento di settori industriali cruciali durante la pandemia. Per riuscire in questa sfida abbiamo quindi deciso di intensificare gli investimenti in stock, prevedendo il blocco che la pandemia in Cina avrebbe provocato sulla catena di produzione, riuscendo così ad avere sempre una buona disponibilità di stock da posizionare sul mercato grazie al canale digitale». RS Components ha infatti potuto contare su un canale per lo shop online già ben sviluppato e capace di sopportare l’incremento di traffico e richieste che si è verificato quando, causa lockdown, i tradizionali canali fisici non sono stati utilizzabili dai clienti.

Un’azienda in evoluzione

«Nel suo complesso per RS il 2020 ha rappresentato un’opportunità di crescita, come mostra l’aumento della nostra quota di mercato, ma anche di cambiamento. L’organizzazione commerciale si è vista costretta dai limiti della mobilità e dal lockdown a passare dalla tradizionale modalità di incontro e dialogo con il cliente a visite virtuali realizzate tramite piattaforme software. Questo ha permesso all’organizzazione commerciale di acquisire nuove competenze, ma anche di mettere a disposizione del cliente tutte le competenze interne alla nostra organizzazione». I meeting online si sono infatti rivelati ideali per mettere attorno allo stesso tavolo reparti di diversi di RS Components, dal service alla finanza, riducendo i tempi di risposta e permettendo al cliente di avere un dialogo rapido con tutta l’organizzazione. «È stata una sfida, ma i clienti hanno dimostrato di gradire molto questa nuova modalità e, proprio per questo motivo, abbiamo deciso di proseguirla anche in futuro».

I mesi di lockdown sono stati anche l’occasione per accelerare alcuni progetti: ad esempio alcuni miglioramenti di funzionalità sul sito di e-commerce per garantire a tutti i clienti, anche chi si fosse appena avvicinato al canale digital, un’esperienza di acquisto di primo livello. «Abbiamo anche accelerato su un ambito, quello della logistica, particolarmente importante in questa fase: entro la fine del 2021 porteremo a termine un investimento da 60 milioni di euro nel nostro magazzino in Germania che sarà ampliato fino a coprire 21mila mq totalmente automatizzati».

Sempre più innovativi

In un contesto che la pandemia ha quasi stravolto, i pilastri intorno a cui RS Components ha costruito la sua strategia di sviluppo rimangono chiari. «Vogliamo puntare fortemente sullo sviluppo dei servizi innovativi, quelli che noi chiamiamo servizi a valore aggiunto e che offriamo ai nostri clienti nelle quattro aree di riferimento: manutenzione, approvvigionamento degli stock, progettazione e gestione degli stock. Attraverso la servitizzazione, e quindi l’offerta di servizi a valore aggiunto per i nostri clienti, possiamo aiutarli a diventare più resilienti e smart, mettendoli nelle condizioni di raggiungere al meglio i loro obiettivi. Chiaramente l’offerta di servizi non vuole dire tralasciare l’offerta di prodotti: ci sarà un ampliamento del nostro catalogo che, in qualche mese, passerà dai 500 mila prodotti attuali a 1 milione di prodotti a stock e altri 2,5 milioni ordinabili a catalogo».

Una strategia di sviluppo che prevede anche l’acquisizione di aziende come Needlers e Liscombe, specializzate in dispositivi di protezione individuale e prodotti per la sicurezza e l’igiene, e di Synovos, azienda ai vertici nelle soluzioni di fornitura integrata nelle Americhe. «Nel caso di Needlers e Liscombe – spiega il managing director RS – puntiamo ad allargare l’offerta di prodotti e a integrare competenze tecniche nel settore DPI dove riteniamo di poter crescere in maniera importante nei prossimi anni. L’acquisizione di Synovos invece ci permette di offrire anche sul territorio americano quel modello di gestione degli approvvigionamenti che già proponiamo sul mercato europeo».

Questo focus continuo sull’innovazione caratterizza tutta l’azione di RS Components, anche in fase di selezione dei marchi da proporre sul mercato. «I produttori con i quali collaboriamo devono condividere la nostra spinta all’innovazione, la voglia di investire costantemente in R&S ma anche l’attenzione al tema della sostenibilità. Siamo infatti convinti che la digitalizzazione rappresenti un volano per la transizione verso il modello di economia circolare».

Il futuro del manufacturing è nella manutenzione predittiva

Il futuro del manifatturiero sembra più legato all’integrazione di tecnologie innovative come il cloud computing, l’additive manufacturing, la robotica collaborativa e la manutenzione predittiva. «Credo che lo sviluppo di programmi di manutenzione predittiva per l’asset management rappresenti un’opportunità di crescita importante per il tessuto manifatturiero in termini di efficienza e competitività. Oggi sul mercato l’offerta di soluzioni per la manutenzione predittiva è molta ampia con software molto costosi che fronteggiano la difficoltà di far dialogare impianti con tecnologie molte diverse, spesso anche datati. In questo scenario piccole e medie aziende non hanno la capacità di investimento necessaria per affrontare progetti di questo tipo, con risultati evidentemente negativi in termini di competitività. In RS Components abbiamo voluto andare incontro alle necessità di queste aziende e abbiamo sviluppato RS Industria, una nuova soluzione che assicura un’aggregazione e un’omogeneizzazione dei dati in modo da poter implementare poi i programmi di manutenzione predittiva. Rispetto ad altre soluzioni esistenti sul mercato RS Industria è accessibile da aziende con ridotte capacità di investimento e permette loro di efficientare le linee di produzione attraverso il monitoraggio e l’utilizzo di questi dati che altrimenti sarebbe complicato aggregare». Anche RS Industria conferma l’approccio dell’azienda guidata da Comella che, anche in questo segmento, propone un servizio a valore aggiunto che al software abbina anche la competenza tecnica e il supporto necessario all’integrazione di queste tecnologie digitali.

«Oggi le nostre aziende stanno cominciando ad affrontare una sfida decisiva – prosegue Comella – e nella trasformazione digitale gli approcci scelti dalle aziende italiane sono molto variegati, c’è chi ha chiaro i vantaggi che ne derivano e chi è più focalizzato sui vantaggi fiscali messi a disposizione dal Piano Transizione 4.0. Questa “confusione” dipende dal gap di cultura digitale che riguarda molte piccole aziende manifatturiere italiane. In RS stiamo tentando di aiutare le aziende ad accrescere queste competenze e questa cultura attraverso la proposta di soluzioni tecnologiche, un esempio è RS Industria, che sottolineano l’importanza della consapevolezza di queste tematiche digitali all’interno delle aziende». Nella trasformazione tecnologica il tema del reskilling è fondamentale e RS Components ne è consapevole come dimostra la sua azione sul mercato italiano. «In un’ottica più estesa di ecosistema – conclude il managing director RS – cerchiamo di collaborare con le università italiane per trovare dei talenti da valorizzare attraverso esperienze di formazione. Sono convinto che le PMI possano abbracciare la trasformazione digitale però è necessario, anche con l’aiuto di strutture come i Competence Center, cambiare il mindset e fare un percorso culturale completamente diverso da quello attuale».

La formazione è un valore

«Quello della formazione tecnica è un altro pilastro per RS – spiega Comella, managing director di RS Components Italia – ed è grazie alla competenza tecnica interna che possiamo avere un approccio consulenziale a 360° nei confronti dei nostri clienti e fornire quel servizio a valore aggiunto così importante. Per questo investiamo molto nella formazione dei nostri tecnici, ma intensificheremo ulteriormente queste attività anche con la collaborazione di alcuni fornitori strategici con cui abbiamo sviluppato percorsi di formazione specifici e approfonditi. È impensabile che un tecnico possa avere una conoscenza su tutto il catalogo RS, i prodotti e le tecnologie sono tantissimi, quindi abbiamo voluto focalizzare il nostro team tecnico su tecnologie molto verticali. Attraverso il supporto e la relazione con i nostri fornitori partner, ci siamo spinti oltre e abbiamo inserito all’interno del nostro organico una nuova figura: il tecnico specialista. Si tratta di un tecnico specializzato su un brand e su alcune tecnologie di quel brand. Questa forma di competenza tecnica più approfondita ci permette di proporre ai nostri clienti un supporto anche nella realizzazione di progetti e soluzioni molto complesse».

calendar_month

a cura di Loris Cantarelli