Un service per progettare con tecnologia additiva

Abbinando competenze, flessibilità e nuove tecnologie, AMDEngineering offre alle aziende un supporto nella fase di ingegnerizzazione di prodotti nati per essere realizzati sfruttando la tecnologia additiva

Abbinando competenze maturate nell’industria meccanica a 360°, una grande flessibilità progettuale e apertura verso nuove tecnologie, AMDEngineering si pone come partner offrendo alle aziende un supporto nella fase di ingegnerizzazione di prodotti nati per essere realizzati sfruttando la tecnologia additiva.

di Davide Davò

Addizione e sottrazione in matematica sono operazioni inverse l’una all’altra, ma rispondono alle medesime regole e imparata una si possono facilmente comprendere i meccanismi dell’altra. Nel mondo dell’industria invece i processi produttivi per addizione e per sottrazione (ovvero asportazione) sono completamente differenti per risultati ottenibili, per tecnologie utilizzate e, aspetto troppo frequentemente sottovalutato, per approccio alla progettazione dei componenti da lavorare. In quest’ottica, AMDEngineering si dimostra un partner di primissimo livello per supportare le aziende che in fase di progettazione di un componente decidono di adottare la tecnologia additiva.

«Il nome AMDEngineering è nuovo nel panorama industriale italiano, ma le persone che hanno dato vita a questa realtà vantano una lunga esperienza nello sviluppo e nella progettazione di pezzi lavorati per asportazione», esordisce il CEO Andrea Buccelli. «La competenza maturata in tale ambito operando all’interno di un altro ufficio tecnico unita alle recenti conoscenze acquisite nell’AM (Additive Manufacturing) rappresentano per noi un mix vincente, perché ci permettono di approcciare le richieste dei clienti in modo oggettivo». In qualità di partner infatti il primo obiettivo della realtà bresciana è quello di trovare una soluzione alle esigenze delle società che richiedono un supporto in fase di progettazione, valutando se esiste un effettivo vantaggio tecnologico nell’utilizzare l’Additive Manufacturing per quello specifico componente.

Serve un nuovo approccio

«L’AM permette di realizzare forme estremamente complesse con geometrie alle quali le tecnologie tradizionali non possono nemmeno avvicinarsi, e questo ormai lo sanno tutti poiché l’AM è presente sul mercato da diversi anni», continua Buccelli. «In tempi recenti però stanno avvenendo cambiamenti importanti nei materiali utilizzati, nelle tecnologie che equipaggiano le macchine per la tecnologia additiva e nei software adottati per la progettazione dei componenti e per la simulazione del processo produttivo. Un’evoluzione che porta alla possibilità di realizzare non solo prototipi e oggetti di pura valenza estetica, ma anche parti strutturali di automobili o di piccole imbarcazioni, per fare alcuni esempi, con la possibilità di riprodurre i pezzi in lotti di medio-piccole dimensioni in materiali polimerici o metallici». Grazie a rapporti di partnership avviati con aziende produttrici di polveri, di tecnologie per il post processing e con società attrezzate con macchine per la stampa 3D in grado di realizzare lotti medio-piccoli di un determinato componente, AMDEngineering si pone sul mercato come fornitore di un servizio completo che va dall’ingegnerizzazione del prodotto e del processo alla realizzazione di prodotti in serie. «Questa strategia ci permette di essere molto flessibili nel tipo di servizio da offrire al mercato», precisa Buccelli. «La nostra attività come AMDEngineering infatti è quella di supportare il cliente nella fase di progettazione, ma grazie alla rete di partner che stiamo costruendo possiamo ricoprire il ruolo di capocommessa per le aziende che ci contattano richiedendo addirittura la produzione in lotti». In questo ecosistema dunque la realtà bresciana può raggiungere la piena soddisfazione del cliente abbinando le competenze dei progettisti e le mperformance dei software dedicati alla fabbricazione additiva.

Software come supporto

«L’AM apre nuovi orizzonti dal punto di vista delle geometrie realizzabili garantendo la possibilità di sviluppare una pressoché infinita gamma di versioni dello stesso oggetto», afferma Buccelli. «Il rovescio della medaglia è che tutta questa libertà progettuale può portare a forme che, pur garantendo elevate prestazioni del componente, ne rendono più complessa la fabbricazione. La tecnologia additiva infatti può generare geometrie asimmetriche e con un elevato rapporto resistenza/ peso, ma dobbiamo sempre ricordarci che questi pezzi devono essere manipolati e talvolta lavorati per asportazione nel caso venga richiesto un elevato livello di finitura o precisione, che l’AM non è al momento in grado di assicurare agli stessi livelli delle tecnologie per asportazione. Di conseguenza il risultato dei software per l’ottimizzazione topologica, che attraverso complessi algoritmi sviluppano forme inusuali per il mondo della meccanica e ottimizzate in funzione dell’obiettivo che vuole raggiungere il cliente, deve comunque essere corretto e affinato dai progettisti che hanno il compito di rendere queste forme realmente industrializzabili». L’ottenimento di un componente dal peso, e quindi di un volume, ridotto al minimo ha un impatto positivo tanto sulle prestazioni del pezzo quanto sulla produttività della macchina. «Quando la geometria porta ad avere zone massive del componente possono insorgere problematiche legate a stress meccanici interni che in alcuni casi portano alla rottura dell’oggetto direttamente in macchina», conclude Buccelli. «Inoltre, maggiore è il volume da fondere maggiore è il tempo che impiega la macchina per realizzare il pezzo. Tutti questi fattori vengono opportunamente considerati all’interno dei software di progettazione e simulazione dei processi, che come risultato forniscono anche importanti indicazioni sull’orientazione che deve avere il pezzo in macchina, e nel caso di fabbricazione additiva con materiali metallici suggeriscono anche forma e posizionamento di supporti per evitare che il componente ceda sotto il proprio peso».

Come già sottolineato, dunque, i software sono un grande aiuto per i progettisti in quanto indicano una direzione nella quale muoversi, ma il contributo umano continua a essere imprescindibile quando si parla di ingegnerizzazione di un prodotto, e in questo aspetto AMDEngineering può offrire ai propri clienti un notevole vantaggio competitivo.

calendar_month

a cura di Loris Cantarelli