Tecnest cresce a doppia cifra, +10% nel 2017

Oltre 4 milioni di euro di fatturato e un incremento di oltre il 10% nel fatturato: Tecnest ha chiuso il 2017 mantenendo il trend di crescita da 3 anni.

Oltre 4 milioni di euro di fatturato e una crescita del decimo di fatturato.

Tecnest, azienda friulana con sede a Tavagnacco (UD), ha chiuso il 2017 con un incremento di oltre il 10% dei volumi di affari mantenendo così il trend di crescita da 3 anni. Leader nelle soluzioni informatiche e organizzative per la gestione dei processi di produzione e supply chain, Tecnest ha arricchito il portafoglio clienti del 9%, arrivando a sviluppare nell’anno 50 nuovi progetti per aziende di piccole, medie e grandi dimensioni in tutta Italia che operano nei settori della plastica, della cosmetica, della carta, elettronica e metalmeccanico.

«Oltre ai risultati aziendali, il 2017 è stato per noi un anno significativo dove passato e futuro si sono uniti: abbiamo festeggiato i 30 anni di storia aziendale, ripercorrendo le tappe principali di quel cammino che ci ha portato ad essere un player di valore per le aziende del manifatturiero», racconta il presidente Fabio Pettarin. «Nel 2017 abbiamo anche lanciato la nostra nuova soluzione FLEX for Industry 4.0 che, facendo propri i nuovi paradigmi dell’industria 4.0, crea interconnessioni all’interno della fabbrica per migliorare la gestione dei processi produttivi, quindi aumentarne la competitività».

Del resto, davanti a una “quarta rivoluzione industriale” ormai entrata nel vivo, il passaggio a una sempre maggiore digitalizzazione delle fabbriche non è più rinviabile. Soprattutto in un Paese come l’Italia che rappresenta il secondo manifatturiero d’Europa dopo la Germania. «È la sfida che si pone oggi in modo prepotente», sottolinea Pettarin. «Rispetto al passato è però cambiato l’approccio dell’impresa ai temi dell’interconnettività e della gestione della produzione. È cambiata la sensibilità degli imprenditori e dei manager: se fino a qualche tempo fa potevano essere scettici ai temi dell’innovazione applicati ai processi di produzione, adesso c’è maggior attenzione. Per il manifatturiero è ormai imprescindibile la necessità di mantenersi competitivo affidandosi a soluzioni che sappiano gestire al meglio i processi di produzione, dalla progettazione fino alla consegna arrivando a coinvolgere anche la logistica». In questa direzione, un impulso importante è stato dato anche dalle agevolazioni promosse dall’ultima Legge di Bilancio per investimenti strumentali per trasformare l’impresa in chiave tecnologica e digitale 4.0.

La prospettiva è di ulteriore crescita. «Flex for Industry 4.0 permette di sviluppare un nuovo paradigma di soluzioni integrate per la gestione della fabbrica moderna», continua il presidente Tecnest. «Di fatto, operando sul connubio delle nuove tecnologie compliant con i paradigmi dell’Industria 4.0, apre nuove strade e nuove possibilità di intervento per arrivare ad un’ottimizzazione dei processi produttivi. L’obiettivo è sempre la competitività». Interconnessione è la parola d’ordine e su questa linea si inserisce anche la nuova soluzione sviluppata per il settore dello stampaggio di materie plastiche. «In collaborazione con un importante produttore italiano di presse a iniezione, nel 2017 abbiamo sviluppato una soluzione software OEM (Original Equipment Manufacturing) che si interfaccia con le macchine per lo stampaggio secondo il protocollo Euromap 63. La soluzione è conforme alle specifiche del piano nazionale Industria 4.0 e pertanto iperammortizzabile».

Non solo. L’azione di Tecnest sta andando oltre il software e l’ottimizzazione dei processi. «Spesso accanto alle soluzioni, dalle imprese arrivano anche richieste di formazione e consulenza per comprendere come gestire il cambiamento organizzativo e come aprirsi, attraverso la tecnologia, verso nuovi modelli di business». Conclude Pettarin: «Oggi non basta fornire un software e accompagnare le aziende verso i loro obiettivi strategici, occorre mettere in campo un progetto dove la componente di know-how e di formazione è in grado di fare la differenza».

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a cura di Loris Cantarelli