È iniziata l’era dei Lighthouse Plant

La crescita della comunità del Cluster Fabbrica Intelligente è ormai una tendenza chiara, come conferma la presentazione dei primi Lighthouse Plant.

La crescita della comunità del Cluster Fabbrica Intelligente è ormai una tendenza chiara, come conferma la presentazione dei primi Lighthouse Plant.  

di Ernesto Imperio

Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente, unico soggetto che riunisce tutte le anime del manifatturiero avanzato in Italia e che ha attivato un costruttivo dialogo con le istituzioni, è in costante espansione; oggi accoglie quasi 450 fra grandi, piccole e medie aziende, università, enti di ricerca e regioni italiane. Fin dalla sua nascita, nel 2012, il CFI si è posto l’obiettivo di favorire la creazione di una nuova cultura industriale perseguendo la strategia basata su ricerca e innovazione in grado di consolidare e incrementare i vantaggi competitivi dell’Italia e, al contempo, di indirizzare la trasformazione del settore manifatturiero verso nuovi sistemi di prodotto, processi/tecnologie, sistemi produttivi, coerentemente con le agende strategiche dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione. In occasione della sua IV Assemblea nazionale del 21 giugno scorso, il Cluster Fabbrica Intelligente ha organizzato presso l’ex chiesa di Sant’Agostino, sede dell’Università di Bergamo, il convegno “Tecnologie 4.0: motori per la fabbrica intelligente” che ha visto la partecipazione di circa 300 persone in rappresentanza di imprese, enti di ricerca e istituzioni. Nella sessione plenaria sono intervenuti il prorettore dell’Università di Bergamo Sergio Cavalieri, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il Presidente del CFI Gianluigi Viscardi, il Responsabile segreteria tecnica del MIUR Oscar Pasquali, il capo segreteria tecnica del MiSE Francesco Cuccia, il Direttore aree politiche industriali di Confindustria Andrea Bianchi e il Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico del CFI Tullio Tolio.

Il tema tecnico e strategico che ha accomunato tutti gli interventi direttamente o indirettamente, sia nella sessione plenaria che nelle successive sessioni parallele, è stato quello dei Lighthouse Plant, gli impianti “faro” su cui da diversi mesi il Cluster sta lavorando per renderli operativi coinvolgendo aziende, fornitori di tecnologie e organismi di ricerca e favorendo, altresì, l’interazione con i Ministeri per conoscere e utilizzare i vari strumenti di incentivazione alla ricerca industriale messi a disposizione. Tra questi, come noto, il Piano Nazionale Industria 4.0 del MiSE che sta generando una significativa azione propulsiva verso gli investimenti in tecnologie 4.0 e la digitalizzazione della fabbrica.

60 milioni di euro per l’Industria 4.0

Viene confermato quanto anticipato da Pasquali proprio durante il convegno CFI nel suo intervento organizzato in teleconferenza. Nella fattispecie, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca il 13 luglio ha pubblicato un Avviso per la presentazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nelle 12 aree di specializzazione individuate dal Piano nazionale della ricerca 2015-2020, in linea con le priorità del programma UE Horizon 2020. «Per governare questo cambiamento storico dettato dall’Industria 4.0 – ha affermato Pasquali – sono necessari competenze, che cerchiamo di accrescere a livello scolastico e universitario, e ricerca attraverso la quale il Paese può rimanere sulla frontiera tecnologica. Qui ritengo che il CFI abbia molto da dire perché ha dimostrato di sapere innovare anche il modo con cui si fanno le politiche di sviluppo tecnologico e scientifico, coinvolgendo tutti gli stakeholder del Paese». Tra le aree di specializzazione coinvolte nel bando MIUR vi è quella della Fabbrica Intelligente a cui sono state destinate risorse per quasi 60 milioni di euro, massimo valore attribuito a ciascuna area: viene premiato così lo sforzo, di grande valenza strategica per il Paese Italia, di quanti hanno creduto nel Cluster Fabbrica Intelligente e nei Lighthouse Plant che, oggi, potranno avvalersi anche del bando MIUR per promuoverne lo sviluppo; si tratta di innovativi sistemi produttivi che diventeranno il riferimento per il settore manifatturiero italiano nel mondo.

«I Lighthouse Plant – ha spiegato Tolio – sono veri e propri impianti di produzione in continua evoluzione, completamente basati su tecnologie 4.0. Dopo la loro installazione, che in una prima fase può essere supportata anche dal Piano Industria 4.0 per acquisire il meglio della tecnologia che c’è sul mercato, è previsto un progetto di ricerca industriale e innovazione che coinvolgerà fornitori di tecnologie, system integrator, enti di ricerca e università e punterà alla realizzazione di innovazioni da testare proprio nell’impianto Lighthouse. Pensiamo, dunque, a progetti negoziali con il MiSE ma anche ad altre iniziative, come i bandi regionali o quelli del MIUR e del MiSE fino ad arrivare ai bandi europei. Questi impianti faro sono oggetti “vivi”, che continuano a svilupparsi negli anni». Le imprese che ospiteranno i Lighthouse Plant creeranno un Club che svolgerà attivi tà di promozione e diffusione degli impianti presso delegazioni nazionali e internazionali, promuovendoli come best practice o casi studio per enti di ricerca e ricercatori. «Con il Club Lighthouse Plant – ha aggiunto Viscardi – il Cluster vuole fornire supporto strategico e operativo a tutte le imprese interessate a puntare sulla ricerca e l’innovazione nel campo manifatturiero. Le aziende che sceglieranno di aderire al Club diventeranno anche soci sostenitori del Cluster e potranno partecipare a tutte le attività di networking della nostra associazione. Vorrei sottolineare che, del 79% degli attuali soci industriali, ben oltre il 76% è rappresentato da PMI e, come ha anche auspicato il sindaco Gori nel suo intervento di saluto della cittadinanza, puntiamo molto alla loro crescita tecnologica e culturale».

In chiusura della sessione plenaria, Tolio ha presentato i primi quattro Lighthouse Plant in via di sviluppo che hanno per capofila ABB, Tenova-Ori Martin, Hitachi Rail e Ansaldo Energia. Tali impianti faro «rappresentano – ha affermato Tolio – esempi emblematici per dimensione e trasversalità, realizzati da aziende con sede produttiva in Italia che sono in grado di fare ricerca e sviluppo in Italia e che hanno anche l’obiettivo di trainare le PMI in questa attività di sviluppo tecnologico».

calendar_month

a cura di Redazione