Industrial IoT, SAS e lo Smart Manufacturing

Con Federico Alberto Pozzi di SAS scopriamo come trasformare l’Industrial IoT in risultati di business tangibili.

Oggi si parla moltissimo di Industrial IoT, anche per la sua centralità all’interno dell’Industria 4.0. Per capire cosa caratterizzi questa tecnologia e in che modo possa entrare nelle fabbriche italiano abbiamo intervistato Federico Alberto Pozzi, Senior Solutions Specialist – IMM & Analytics di SAS.

All’interno del mondo dell’IoT, quali tendenze tecnologiche vedete in atto?

Dispositivi e sensori diventeranno talmente intelligenti che saranno in grado di organizzare molti aspetti della nostra vita. Possiamo aspettarci infatti un aumento del numero di sensori incorporati all’interno delle tecnologie e dispositivi che usiamo ogni giorno, sia per lavoro sia nella vita privata, in grado di raccogliere informazioni sulle nostre abitudini quotidiane.
Tra le principali tendenze che possiamo aspettarci:

Advanced Machine Learning: Le tecnologie non saranno solo in grado di raccogliere informazioni, riusciranno anche ad apprendere e imparare. Secondo Gartner gran parte delle analisi iniziali, attualmente svolte da esseri umani, saranno nel futuro eseguite da macchine. Le persone potranno in questo modo concentrarsi su analisi di livello superiore.

Adaptive Security Architecture: Sebbene sia in aumento il numero di aziende che hanno registrato violazioni informatiche, la difesa si trasformerà in una strategia d’attacco grazie a modelli predittivi che permetteranno alle applicazioni di proteggersi.

Mesh App e Architettura del servizio: Molte applicazioni saranno costruite per essere messe in collegamento tra di loro. Il valore dell’integrazione sarà di gran lunga superiore alla somma delle singole parti, e i costi saranno contenuti.

Quali sono invece i principali ostacoli all’implementazione dell’Industrial IoT nella manifattura italiana?

Internet of Things (IoT) e Industrial Analytics rappresentano un’enorme opportunità per le aziende di ogni settore e dimensione. Se pensiamo al concetto di Industria 4.0, in cui la digitalizzazione è collegata con tutte le unità produttive, possiamo vedere nuovi scenari per la produzione di beni e servizi innovativi per i clienti. Le imprese che abbracceranno il cambiamento saranno in grado di ridefinire i propri modelli di business, offrire servizi e prodotti inediti e creare esperienze sempre nuove per ogni cliente, con offerte su misura e personalizzate.
Eppure ci sono ancora alcuni ostacoli alla diffusione dello Smart Manufacturing che è necessario considerare, tra questi ad esempio la mancanza di infrastrutture adeguate, gli impianti datati e le barriere organizzative. Ma si tratta anche di un problema culturale o meglio di “cultura analitica”, e di scarsa “maturità digitale” delle aziende. Ci vuole un deciso cambio di passo nell’uso delle risorse, delle piattaforme, dei dati e nella reingegnerizzazione dei processi. SAS, ad esempio, si pone come facilitatore per supportare le aziende nel loro processo di cambiamento con l’obiettivo di creare una cultura del dato. Attraverso i contenuti in ambito big data e innovazione, le numerose attività di formazione come i corsi di Digital Learning e i rapporti con le università, SAS vuole essere un supporto per creare quelle competenze e quelle figure che mancano e che possono essere la chiave di volta per implementare strategie di trasformazione del business.

La competitività di un’impresa, specialmente in un periodo di trasformazione come l’attuale, dipende da una serie di fattori tra i quali spicca indubbiamente quello dell’innovazione. Quale contributo può dare la vostra soluzione per l’Iot nella crescita di un’azienda manifatturiera?

SAS non sviluppa sensori e non li installa, SAS si posiziona tra la raccolta di dati e l’applicazione di modelli di advanced analytics. L’IoT apre infatti una nuova sfida, ovvero elaborare i dati non solo quando sono acquisiti o ricevuti, ma anche nel momento stesso in cui vengono generati per poter essere davvero real-time. Diventa necessario riuscire a elaborare e utilizzare flussi di dati in movimento: ed è qui che entra in gioco SAS grazie agli “Analytics of Things”, ovvero gli analytics eseguiti in real-time.
Senza la capacità degli analytics di elaborare i dati che provengono dall’IoT in tempo reale, il potenziale di questi dati non si potrebbe realizzare; gli analytics sono necessari per trasformare il flusso continuo di dati in conoscenza utile per la progettazione ed erogazione di servizi.
Tramite l’utilizzo dell’analytics di SAS, è possibile convertire i dati dell’Internet of Things in risultati di business tangibili. Ad esempio si può monitorare ogni singolo dispositivo connesso, confrontandone lo stato attuale con i dati storici per controllare le tendenze sui consumi, per ottimizzare i processi di approvvigionamento di utilizzo, ma anche per migliorare il design o la qualità del prodotto stesso (integrando i feedback di utilizzo nel processo di ricerca e sviluppo, e di produzione), ed intervenire immediatamente sulle linee di produzione in caso di problemi e ottimizzare gli interventi di manutenzione programmata riducendo i costi di operazioni superflue se non addirittura inutili.

Un esempio applicativo concreto ci viene da un produttore internazionale di autocarri che ha creato un nuovo modello di revenue tramite l’allestimento di camion con sensori per la manutenzione predittiva. SAS raccoglie i dati in streaming che arrivano da questi sensori e, tramite l’advanced analytics, si possono pianificare automaticamente le riparazioni e ordinare le parti necessarie per la riparazione. Più di 100.000 veicoli sono stati equipaggiati con dispositivi che trasmettono più di 10.000 dati al giorno per ogni camion.

L’IoT come semplice connessione di interruttori è pura ingegneria elettronica. SAS può aggiungere la vera intelligenza, che non dice al sensore solo di accendersi o spegnersi ma di interagire con l’ambiente circostante abilitando una visione olistica.

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a cura di Maria Bonaria Mereu